Mancano strutture ricettive

Stefano Cappelli: "Quanti ostacoli per il mio rifugio"

Uno dei nodi riconosciuti da tutti come ‘cruciali’ per la rinascita di Arquata è la mancanza di strutture ricettive. Una lacuna da colmare urgentemente, visto l’indotto legato ai visitatori: "Quelli dei campeggi sono progetti che voglio portare avanti da tempo – spiega Petrucci – ma l’iter è complesso. La questione si è protratta ma ne ho già riparlato con Legnini e vorrei realizzare tutto entro la prossima estate". Stefano Cappelli è lo storico fornaio del paese, "ormai ex" tiene a precisare con amarezza. Pur non avendo potuto riaprire la sua attività ("per norme davvero assurde di cui però non mi va di parlare perché altrimenti passerei per uno che vuole lagnarsi" racconta) ha deciso di restare e investire in una struttura ricettiva. "Per ora è una sorta di rifugio, vicino Forca di Presta. Il nome è ‘Mezzi litri’, come il vallone che si trova lì. Io e i miei compagni di avventura ci siamo gettati in questa piccola impresa con entusiasmo, guidati innanzitutto dall’amore per la nostra terra. Ma la burocrazia, dall’Enel al Ciip fino ai vari permessi, è davvero scoraggiante e a livello centrale non hanno pensato a un ufficio, locale, in grado di aiutare chi come noi ha scelto questa strada. Se non si punta sul turismo come vuole ripartire questo posto?".