Marzocchi, ultimo atto per il FestivaLiszt

Con il pianista pesarese si chiude la kermesse di Grottammare: domani il recital "Est Side Story" frutto di anni di ricerche e rielaborazione

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Il FestivaLiszt edizione numero venti è arrivato all’ultimo atto. Si chiuderà domani a Ripatransone con il recital del pianista pesarese Paolo Marzocchi, nella sua piena maturità artistica, sotto il profilo dell’esecuzione che della composizione. Fu proprio lui ad esibirsi nel Teatro Mercantini, 20 anni fa, quindi si tratta di un atteso ritorno. Il programma, racchiuso in un progetto più ambizioso "Est Side Story" frutto di anni di ricerche e rielaborazione, è incentrato sulle musiche tradizionali dell’Est Europa, interpretate e rilette da compositori di epoche diverse, tra cui lo stesso Marzocchi. Un viaggio fino alle radici della musica popolare che ha nutrito la cosiddetta "musica colta" in un interscambio continuo.

Si inizia con le celebri "Sei danze popolari rumene" che Bartòk ha composto nel 1915 sulla base di melodie raccolte nelle campagne della Transilvania. Quindi, le quasi sconosciute "5 melodie nazionali ungheresi" di Franz Liszt, che hanno più di un punto di contatto con le elaborazioni bartokiane. Composte nel 1873, appartengono all’ultimo periodo creativo di Liszt, che, abbandonato il virtuosismo, è alla ricerca delle tradizioni più antiche della sua terra natale.

La celeberrima Seconda Rapsodia Ungherese è uno dei brani più famosi della storia della musica. La fortuna di questa composizione è dovuta anche al suo ripetuto impiego, come colonna sonora, in diversi cortometraggi di animazione, il più celebre sicuramente quello di Tom & Jerry, "The cat concerto". La Rapsodia Ungherese n. 2 è anche uno dei pochissimi brani di Liszt a prevedere la possibilità di inserire una cadenza dell’esecutore. In questo caso verrà presentata con una sua cadenza originale, in cui i temi lisztiani si intrecciano inaspettatamente con il tema gregoriano del "Dies Irae".

La seconda parte del programma è invece interamente dedicata all’Albania, la cui musica da diversi anni attrae il virtuoso lisztiano. Le Five Albanian Folksongs sono una raccolta di pezzi composti tra il 2005 e il 2011 su antiche melodie della città di Scutari e che diventano la materia per un’esplorazione delle possibilità poliritmiche ed espressive del pianoforte.

Marcello Iezzi