
Tra gli avvocati difensori, Alessandro Angelozzi
"Confermo che c’è stato un raid violento e questi sono i nomi di chi l’ha fatto". Questo ha detto una testimone nel processo in corso davanti al tribunale di Ascoli per la rissa avvenuta il 13 febbraio 2018 ad Ascoli, in pieno Carnevale. Dopo diverse udienze caratterizzate da "non ricordo", si cominciano a delineare gli aspetti della vicenda, anche se non tutte le reticenze sono state sconfitte durante il dibattimento in corso davanti al tribunale di Asooli. Un altro testimone ha riferito dell’episodio che è all’origine del raid punitivo a seguito del quale sono finite alla sbarra 12 persone, tra ascolani e santegidiesi, ritenute partecipi alla mega rissa che avvenne a Porta Cappuccina, nei pressi del bar Vecchio Borgo in via Berardo Tucci. Nel dibattimento tutti e 12 i soggetti sono contestualmente imputati e parte civile. Dopo lo scontro avvenuto in piazza del Popolo, la successiva serata del Martedì di Carnevale, mentre diversi avventori erano presenti nel bar, all’improvviso si presentò un gruppo di persone che devastarono il locale e colpirono alcuni dei presenti, prima di darsi alla fuga. Ma non andarono lontano poiché una delle auto con la quale il commando si presentò a Porta Cappuccina venne danneggiata. Proprio dalla vettura abbandonata partirono le indagini che arrivarono a Sant’Egidio alla Vibrata. Anche gli imputati abruzzesi che a loro volta accusano gli ascolani, si sono costituiti parte civile. Nel collegio di difesa degli imputati di Ascoli figurano gli avvocati Occhiochiuso, Angelozzi, Gionni, Paoletti.
p.erc.