
Ora è ufficiale: il Comune ha avviato la procedura di affidamento all’esterno della mensa a scuola. Il 16 maggio infatti...
Ora è ufficiale: il Comune ha avviato la procedura di affidamento all’esterno della mensa a scuola. Il 16 maggio infatti è stato pubblicato il bando per l’outsourcing del servizio di refezione nei plessi di competenza comunale. Bando che scadrà il 17 giugno alle 13 e che include, nello specifico, la gestione complessiva del servizio di ristorazione scolastica per gli alunni ed il personale autorizzato delle scuole dell’infanzia, primaria e dei nidi e sezioni primavera comunali, utilizzando i centri di cottura situati nelle sedi scolastiche e le attrezzature lì contenute.
L’appalto principale riguarda le annualità 2025-2026, 2026-2027 e 2027-2028, e avrà un valore di 3.658.500 euro, tenendo conto del numero presunto di pasti annui – circa 230mila - e del costo per singolo pasto definito in 5,30 euro. Il pacchetto prevede anche un’eventuale proroga di due anni – 2028-2029 e 2029-2030 – del valore pari a 2.439.000 euro.
La procedura di esternalizzazione delle mense venne avviata nel 2023 in via sperimentale negli asili di via Puglia, Mattei, Togliatti e nella sezione infanzia della ‘Caselli’. Successivamente si passò all’outsourcing di tutte le scuole comunali, ad eccezione del reperimento delle derrate, che rimase in capo all’ente. Lo scorso novembre, quindi vennero dettati gli indirizzi per completare l’iniziativa: in virtù di tali indicazioni, si stabilì di fare un appalto formato da un unico lotto per garantire coerenza e complementarità tra le singole prestazioni tecniche e scongiurare eventuali disagi.
Infine si decise che, al fine di individuare l’affidatario, sarebbe stata valutata positivamente l’integrazione della fornitura di prodotti biologici e di qualità Dop, Igp, locali e a filiera corta, promuovendo tra l’altro una politica di contenimento degli sprechi alimentari. Quindi particolare importanza, nella procedura, sarebbe stata data alla presenza di alimenti biologici e a chilometro zero, soprattutto verdura e frutta fresca, ortaggi, legumi, cereali e derivati, nonché latticini.
Un focus particolare venne dedicato al pesce fresco: il punteggio infatti sarebbe dipeso anche dalla frequenza con cui si intende somministrarlo al posto di quello congelato. La proposta prevede anche l’ideazione di un piano di informazione per i bambini e i genitori, che comunichi la provenienza e le caratteristiche delle derrate. Nell’iniziativa è stata annoverata anche la realizzazione di progetti di educazione alimentare rivolti agli alunni. La valutazione, infine, si riferirà anche alla presenza di progetti per la gestione delle eventuali eccedenze alimentari.
Giuseppe Di Marco