Mensa scolastica: ora si cambia

È un’esternalizzazione parziale e ‘sperimentale’ quella che intende effettuare l’amministrazione

Mensa scolastica: ora si cambia

Mensa scolastica: ora si cambia

È un’esternalizzazione parziale e ‘sperimentale’, quella che intende effettuare l’amministrazione comunale per il servizio mense. La refezione scolastica, per l’anno 2023-2024, verrà affidata all’esterno solo per quanto riguarda il servizio di cucina e sporzionamento e solo nelle scuole dell’infanzia, quindi in quella di via Mattei, via Puglia, via Togliatti e nella ‘Caselli’. A carico del comune sarà solo l’approvvigionamento delle derrate alimentari. Novità, queste, che sono state illustrate nel corso della commissione cultura andata in scena ieri sera in Auditorium comunale, in presenza dell’assessore Lina Lazzari, la presidentessa Martina De Renzis, il dirigente Tonino Rosati e la direttrice Anna Marinangeli. "Il servizio mense deve essere puntuale e regolare per garantire 216mila pasti l’anno - ha detto Rosati - Per le mense abbiamo 10 dipendenti a tempo indeterminato e 46 a tempo determinato. Si tratta di un ambito estremamente delicato: nel caso non si marchi presenza, ci si espone ad un enorme rischio. Per questo abbiamo valutato l’outsourcing di cucina e sporzionamento. Oltretutto adesso dobbiamo rispettare un tetto di spesa tale che a tempo determinato dobbiamo scendere di circa 20 unità". Il numero di dipendenti a tempo determinato dovrà scendere per rientrare nei parametri di spesa previsti dalla legge. "Il segretario generale - ha spiegato la Lazzari - ha fatto pervenire agli uffici una nota in cui si dice che per il nuovo anno avremo un tetto di spesa di 537mila euro per le assunzioni di personale a tempo determinato". Rosati, inoltre, ha esposto le modalità che l’amministrazione seguirà per affidare il servizio esternamente. "I tempi di una gara europea sono di 6 o 7 mesi, troppo lunghi - ha proseguito Rosati - Quindi abbiamo pensato di esternalizzare, per il primo anno, in alcuni servizi d’infanzia, attraverso una manifestazione d’interesse dopo la quale si sceglierà la proposta migliore". Tradotto, occorrerà rimanere sotto la soglia dei 140mila euro, altrimenti si dovrà necessariamente andare a bando. Non finisce qui: dall’anno scolastico 2024-2025, lo stesso processo di esternalizzazione verrà effettuato per tutte le altre scuole. Contestualmente, si valuterà anche l’outsourcing dell’approvvigionamento delle derrate alimentari, mentre il personale a tempo indeterminato attualmente impiegato nei plessi d’infanzia verrà riassorbito nelle cucine delle altre scuole. L’orientamento non è stato sposato, da subito, da tutta la maggioranza: la coalizione di governo si è trovata divisa su questa manovra, ma poi è stata costretta a trovare una soluzione per far tornare i conti. Ad esprimere perplessità è stata, in commissione, Luciana Barlocci: "Il comune – ha affermato la consigliera - non è un’azienda commerciale, quindi bisogna valutare attentamente questo passo".

Giuseppe Di Marco