Migranti Ascoli, caccia agli alloggi: patto tra Erap e Prefettura

Sono 200 le persone già ospiti dei centri di accoglienza in provincia, ma questo numero è destinato ad aumentare nei prossimi mesi

Il prefetto di Ascoli Carlo De Rogatis (La Bolognese)

Il prefetto di Ascoli Carlo De Rogatis (La Bolognese)

Ascoli Piceno, 24 maggio 2023 – Il prefetto di Ascoli Carlo De Rogatis e il presidente di Erap Marche, Saturnino Di Ruscio hanno sottoscritto un accordo di collaborazione finalizzato alla realizzazione di un progetto sperimentale di accoglienza a carattere sociale rivolto alle fasce deboli della società, in particolare alle persone migranti richiedenti la protezione internazionali in arrivo nel territorio provinciale.

Un protocollo che prende spunto dal fatto che nelle prossime settimane e durante l’estate sono attesi nel Piceno nuovi arrivi di migranti a cui dovrà essere trovata una sistemazione adeguata. Attualmente sono 200 le persone già ospiti dei centri di accoglienza straordinari in provincia di Ascoli, ma questo numero è destinato ad aumentare nei prossimi mesi.

In base al protocollo, il presidio provinciale di Ascoli di Erap Marche ottimizzerà la gestione finanziaria di quegli alloggi disponibili ed agibili, perché non oggetto di interventi manutentivi, nonché tra quelli attualmente inutilizzati dai Comuni per le esigenze di edilizia residenziale pubblica, anche per via della mancanza di graduatorie attive tra i residenti, aspiranti locatari. La normativa regionale prevede, al riguardo, la possibilità di riservare alloggi per categorie speciali e per fronteggiare situazioni di particolare criticità ovvero per realizzare progetti di carattere sociale in accordo con altri enti ed associazioni.

La messa a disposizione di tali alloggi comporterà la corresponsione di un canone pari a quello massimo dell’edilizia sovvenzionata, a carico dell’operatore economico che verrà individuato dalla Prefettura all’esito di apposite procedure di gara. La Prefettura, dal suo canto, in considerazione della deliberazione dello stato di emergenza su tutto il territorio nazionale – a seguito dell’eccezionale incremento dei flussi di migranti attraverso le rotte del mediterraneo e del costante flusso di ingressi dalla "rotta balcanica" attraverso le frontiere terrestri – allarga in tal modo la rete di accoglienza, già messa a dura prova dalla emergenza ucraini ed afghani, ed incrementa il numero di posti migranti da destinare ai richiedenti la protezione internazionali in arrivo nel territorio provinciale. Il progetto avrà una durata sperimentale di due anni e si concretizzerà in rapporti contrattuali stipulati in via temporanea, perdurando la situazione di mancato utilizzo degli alloggi di edilizia pubblica da parte dei Comuni.