Montanini dai teatri al cinema "Vorrei lavorare di più nelle Marche"

L’artista fermano è impegnato sul set di un’ importante produzione accanto a Daniel Brhul

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"Motore. Partito. Uno, cinque- prima. Azione". Ancora un ciak, per un artista che da comico tra i più quotati della stand up comedy italiana ad attore del grande schermo, sembra averci preso gusto. Il fermano Giorgio Montanini torna sui maggiori palchi italiani, tra cui Ancona, con la sua tournée estiva pur impegnato sul set di un’ importante produzione straniera: "Accanto a Daniel Brhul (attore hollywoodiano di ‘Good Bye, Lenin’, ‘Rush’, ndr)– dichiara Montanini – interpreto il ruolo da coprotagonista con Riccardo Scamarcio in ‘2Win’: lui nei panni di Cesare Fiorio, il team manager della casa automobilistica Lancia che vinse il Campionato Mondiale Costruttori Rally dell’83, io in quelli del suo braccio destro, il capo meccanico della squadra che mise a punto la Lancia 037 protagonista dell’epica impresa: vincere a danno dell’ avanzata e tecnologica Audi".

Dopo il pluripremiato ‘Predatori’ di Pietro Castellitto, era arrivata la chiamata da Riccardo Milani come co-protagonista in ‘Buon Viaggio Ragazzi’ (in foto, il cast al completo) con Antonio Albanese, Fabrizio Bentivoglio, Vinicio Marchioni. In ‘Mia’ Di Matteo era stato l’amico di Edoardo Leo; in ‘Castelrotto’, aveva recitato accanto a Giorgio Colangeli e infine l’ultimo provino: "Sono andato senza troppe aspettative – continua – perché avevo voglia di tornare tra il pubblico, salvo poi scoprire che mi stavano aspettando: il 5 maggio la firma del contratto, il 16 sono iniziate le riprese". Irriverente irriducibile sul palco: qualche compromesso sul set? "Due mondi diversi: il comico scrive i suoi spettacoli; l’attore è un interprete. Per capirci: sul palco sono Jimi Hendrix, al cinema la chitarra. I tempi sono quelli di una catena di montaggio: ognuno è parte dell’ingranaggio". Soddisfatto? "Mi piacerebbe lavorare di più nella mia regione e nella mia città. Per il resto, come comico, importante nella cultura artistica di un Paese in quanto tocca sia le corde divertenti che tragiche, mi sento completo ma riconosco che il cinema, insieme di più arti, è l’esaltazione dell’artista. In tantissimi dalla stand up comedy hanno fatto il passo perché un comico è sempre un attore ma non viceversa. Volevo entrare nel mondo del cinema dalla porta principale: così è stato. È arrivata una produzione internazionale".

A che punto della vita è Giorgio Montanini? "A livello filosofico potrebbe essere l’ultimo giorno; biologicamente è a metà; io mi sento alla fine dell’inizio".

Gaia Capponi