Morte della piccola Sophia, ricorso accolto

Sarà la Corte d’Appello civile ad occuparsene di nuovo, anche se solo per il risarcimento danni, visto che il reato penale è prescritto

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La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dei familiari di Sophia Marcozzi, la bambina morta all’ospedale Mazzoni il 30 giugno 2012. Sarà la Corte d’Appello civile ad occuparsene di nuovo, anche se solo per il risarcimento danni, visto che il reato penale è prescritto. Il 5 marzo 2018 il giudice del tribunale di Ascoli Marco Bartoli ha assolto Luigino Luciani e Anna Maria Bianchi perché il fatto non sussiste. I due pediatri del Mazzoni erano imputati di omicidio colposo in relazione alla morte di Sophia, deceduta per un volvolo intestinale. Vennero assolti tenendo conto dell’articolo 530 2° comma del Codice di procedura penale, che viene evocato quando durante il processo non è raggiunta pienamente la prova della colpevolezza dell’imputato. Una sentenza confermata dalla Corte d’Appello di Ancona l’8 aprile 2019 così come chiesto dalla Procura generale che ha sostenuto che, pur riconoscendo la condotta colposa dei due sanitari del Mazzoni che si sono occupati della bambina, non sarebbe cambiato nulla se avessero disposto prima la radiografia all’addome e somministrato alla piccola paziente la terapia infusionale.

"Il pronunciamento a noi favorevole della Cassazione è una grandissima soddisfazione perché finalmente le nostre ragioni sono state accolte così come è stata data forza alla Consulenza tecnica prodotta" commenta l’avvocato Stefano Maccioni che assiste i familiari di Sophia. "Finalmente è stato acclarato che c’è nesso di causalità fra la condotta medica e l’evento morte di Sophia". Un dispiacere nel penalista c’è. "L’unica amarezza è che avevo fatto istanza alla Procura generale di Ancona perché anche loro impugnassero dal punto di vista penale l’assoluzione in Appello per i medici; mi hanno risposto – rivela l’avvocato Maccioni – che non condividevano la mia tesi. Quella stessa tesi che la Cassazione ha invece ora condiviso. Il nuovo processo d’appello riguarderà solo le statuizioni civili, visto che il penale è prescritto". Sophia, figlia di una coppia di ascolani residenti a Sant’Egidio, aveva avuto problemi di salute fin dalla nascita. Giunta in nottata al pronto soccorso dell’ospedale di Sant’Omero per forti dolori addominali, era stata poi indirizzata al Mazzoni. La mattina seguente il ricovero però le condizioni della bimba peggiorarono, e sopraggiunsero due arresti cardiaci a poche ore di distanza l’uno dall’altro. Il secondo, fatale, la colpì nel primo pomeriggio, mentre veniva trasferita in ambulanza nella caserma dei vigili del fuoco da dove avrebbe dovuto essere portata in eliambulanza all’ospedale di Ancona.

Peppe Ercoli