Omicidi nella Rsa di Ascoli. Infermiere a giudizio

Il processo a carico di Leopoldo Wick inizierà il 27 ottobre: lui continua a negare

L’ingresso della Rsa di Offida

L’ingresso della Rsa di Offida

Ascoli, 9 giugno 2021 - Ben 12.000 pagine di inchiesta, 800 pagine di informativa dei carabinieri sono alla base della richiesta di rinvio a giudizio presentata dalla Procura di Ascoli a carico di Leopoldo Wick e accolta ieri dal giudice delle udienze preliminari Rita De Angelis. Il processo a carico dell’infermiere ascolano inizierà il 27 ottobre davanti alla Corte d’Assise di Macerata. Wick ieri mattina ha preso parte all’udienza preliminare in collegamento video dal carcere di Marino del Tronto ed attraverso i suoi legali continua a rivendicare la sua estraneità alle gravissime accuse che il procuratore Monti muove contro di lui. L’infermiere ascolano sarà giudicato per le ipotesi di reato di omicidio premeditato e tentato omicidio premeditato; la Corte d’Assise gli chiederà conto di 8 omicidi volontari premeditati e 4 tentati omicidi premeditati in danno di anziani ospiti della struttura; fatti avvenuti tra gennaio 2017 e febbraio 2019. All’uomo sono contestate le aggravanti dell’aver commesso i fatti con mezzi insidiosi, vale a dire ripetute somministrazioni indebite di insulina e psicofarmaci come promazina, quetiapina, zolpidem, risperidone, leovosulpiride, benzodiopirene. Sostanze farmacologiche che, per dosi ampiamente superiori ai range terapeutici e per la loro stessa tipologia, erano assolutamente controndicati e tali da poter causare, come in effetti accaduto, il decesso dei pazienti. Nel procedimento è presente quale responsabile civile l’Asur Marche Area vasta 5. Sono 46 le parti civili, parenti degli anziani deceduti e di quegli anziani (e i loro congiunti) per cui Wick è accusato di tentato omicidio. "Alla luce dell’’istruttoria condotta dalla Procura non desta certo stupore il rinvio a giudizio del Wick – commenta l’avvocato Matteo Mion che assiste i familiari di Lucia Bartolomei – Ciò che invece desta sconcerto è la condotta processuale dell’Asur Marche per il comportamento del proprio dipendente. Tengo infatti a precisare che le parti offese possono vantare nel processo penale come in quello civile il diritto al risarcimento per il lutto del proprio caro. Per la signora Bartolomei – prosegue Mion – siamo stati gli unici a giocare d’anticipo e ad attivare l’azione risarcitoria in sede civile ma l’Asur sta negando ogni addebito. Tale negazione di responsabilità sconvolge al pari o ancor più dei crimini addebitati al Wick".