Morti sospette Rsa Offida, la madre del sindaco Massa tra le vittime. "Non sapevo nulla"

Infermiere accusato di 8 omicidi, tra i decessi sospetti anche quello della 70enne. Oggi l'interrogatorio

Il sindaco Luigi Massa

Il sindaco Luigi Massa

Offida, 19 giugno 2020 - C’è anche la madre del sindaco di Offida Luigi Massa fra gli anziani morti nella Residenza sanitaria per anziani della cittadina offidana. Su questi decessi sospetti ha indagato la Procura che ha chiesto ed ottenuto lunedì scorso l’arresto e la detenzione in carcere di Leopoldo Wick, 57anni infermiere della struttura. L’uomo è accusato di 8 omicidi volontari premeditati, 4 tentativi di omicidio premeditato, lesioni gravi e peculato per aver sottratto medicinali alla Rsa offidana dove lavorava da diversi anni.

La Rsa di Offida
La Rsa di Offida

Fra questi c’è quello di Teresa Vagnoni, madre del primo cittadino di Offida Fin dall’inizio Massa ha difeso l’operato della Rsa di Offida demandando alla giustizia il compito di far luce. "Che anche la morte di mia madre è fra i casi addebitati all’infermiere l’ho appreso solo ieri e da fonti giornalistiche. Noi familiari non siamo mai stati coinvolti da chi ha condotto le indagini e quindi non ho notizie ufficiali – ha detto ieri Massa – né io né i miei familiari ne sapevamo nulla. Il mio giudizio sulla Rsa – precisa il sindaco di Offida – però non cambia ed è positivo nei confronti della personale della Rsa di Offida, avendo frequentato la struttura per un anno, quando c’era ricoverata mia madre, senza aver mai notato nulla di anomalo. La giustizia farà il suo corso e al momento opportuno ne informerà chi è parte in causa. Chiaramente a questo punto la mia famiglia seguirà gli sviluppi giudiziari della vicenda" assicura Massa.  

L’interrogatorio di garanzia si svolgerà questa mattina alle ore 11. Dal carcere di marino Leopoldo Wick sarà collegato in video con il tribunale di Ascoli dove ci sarà invece il giudice Annalisa Giusti che ha firmato l’ordinanza di 223 pagine con la quale, accogliendo l’impianto accusatorio della Procura, ha spiegato perché a suo avviso l’infermiere 57enne deve stare in carcere in via cautelare. La pensano diversamente gli avvocati Tommaso Pietropaolo e Luca Filipponi che all’esito dell’udienza di oggi depositeranno nei prossimi giorni ricorso al Tribunale della Libertà, convinti che non vi siano i presupposti della detenzione cautelare in carcere, vale a dire pericolo di fuga, di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Per la Procura invece a fondamento ci sono tanti piccoli elementi che, uniti alle testimonianze dei colleghi di Wick, vanno a supportare ulteriormente quella che per l’accusa è la "pistola fumante", i medicinali trovati nello zainetto che l’infermiere portava con sé quando era il momento di somministrare la terapia farmacologico agli anziani ospiti della Rsa di Offida.