"Movida, più flessibilità" È caccia al compromesso

Le richieste delle associazioni di categoria all’amministrazione. In arrivo il nuovo regolamento: "Non vanno fatte discriminazioni".

"Movida, più flessibilità"  È caccia al compromesso

"Movida, più flessibilità" È caccia al compromesso

Movida, le associazioni di categoria chiedono flessibilità all’amministrazione comunale. Il vertice di Viale De Gasperi in questi giorni sta iniziando a predisporre il futuro regolamento per la gestione della movida: un atto che fondamentalmente sostituirà l’ordinanza estiva e la cui validità sarà estesa all’intero anno. Un fatto nuovo per la riviera delle palme, che ora dovrà fare i conti con disposizioni vigenti per 12 mesi, e non solo per i 4 della bella stagione. Ed è proprio per questo che gli imprenditori esortano il civico 124 a trovare una formula che vada incontro alle loro esigenze. Come? Intanto prevedendo orari più ampi per l’apertura notturna e poi attribuendo regole diverse per ogni zona della città. "La movida va governata, non messa al bando – afferma Sandro Assenti, presidente regionale di Confesercenti – Quindi è necessario che a monte del regolamento ci sia una zonizzazione della città. Al tempo stesso però non vanno fatte discriminazioni, perché se in una parte della città i locali saranno costretti a chiudere prima, la movida non verrà eliminata, bensì semplicemente spostata in quei quartieri dove è ancora possibile divertirsi. Quello che dobbiamo assolutamente evitare è l’esodo dei turisti in altre città dove magari le regole sono meno pressanti. San Benedetto è una città che vive di turismo, e quindi l’amministrazione comunale deve fare il possibile per promuovere una serena convivenza fra visitatori esterni e cittadini. Se c’è qualcosa da punire, è la mala-movida ‘acustica’ e il vandalismo". In linea con questa visione è anche Fausto Calabresi: "Il comune – dice il presidente di Confcommercio Picena – dovrà tutelare chi rispetta le regole, e in questo voglio ancora una volta ringraziare i rappresentanti delle forze dell’ordine, che tanto si prodigano per mantenere la sicurezza in città. Bisogna dare la possibilità ai locali di chiudere a notte inoltrata: le esigenze dei giovani oramai sono cambiate. Al contempo, però, bisognerà prestare molta attenzione ai locali che hanno licenza di pubblico spettacolo, che devono rispettare molte limitazioni".

Il regolamento, va detto, dovrebbe ricalcare in parte l’ordinanza emanata lo scorso anno dal sindaco Spazzafumo. Con questa, ai pubblici esercizi fu imposto di chiudere alle 3 di notte, mentre discoteche e locali simili poterono rimanere aperti fino alle 5. La stessa ordinanza vietò la vendita di bevande alcoliche d’asporto a partire dalle 21: questo, ovviamente, per evitare che i clienti le consumassero per la città per poi lasciarne i contenitori in giro. Infatti, da mezzanotte fu vietato anche il solo possesso di vetri e lattine in luoghi pubblici. Infine, dal lunedì al giovedì fu vietata la diffusione sonora all’esterno dei locali dalla mezzanotte, e dal venerdì alla domenica dall’una.

Giuseppe Di Marco