Mozart troppo osé Ascoli, scuole a casa. "Un danno per la nostra città"

Grisostomi: "Una storia assurda, critiche da tutta Italia"

'Così fan tutte'

'Così fan tutte'

Ascoli, 27 novembre 2018 - «Inconcepibile». E’ netto e severo il giudizio di Vincenzo Grisostomi Travaglini, già consulente artistico del teatro Ventidio Basso ai tempi fulgidi della riapertura. Per la sua cultura in ambito lirico e non solo, abbiamo chiesto un parere dopo il forfait dato da tre scuole medie alla rappresentazione del Così Fan Tutte di Mozart.

Maestro, cosa pensa del pasticcio accaduto con Mozart?

«Guardi, la sua telefonata arriva dopo numerose altre, delle quali alcune da diverse parti d’Italia. Questa storia è andata, purtroppo, ben oltre i confini della nostra città. Mi hanno chiesto innanzitutto se fosse vero, perché sinceramente tutta questa vicenda ha dell’incredibile. Le rispondo partendo da un avvenimento personale, se me lo consente».

Dica pure.

«Si parla di scuole medie, giusto? Ecco, io scoprii il mio amore per l’opera proprio in prima media. Ero a Fermo e un professore illuminato, Corradetti, andato in pensione da poco, all’epoca si impegnava a ricoprire ogni aspetto della sua professione, ivi compreso l’insegnamento della tradizione musicale. Ebbene, un giorno ci parlò del Rigoletto, partendo dalla radice letteraria del capolavoro verdiano, ovvero Victor Hugo».

Non è esattamente un autore leggero, Hugo, per dei ragazzini di prima media...

«Ecco, appunto. Eppure, come lei sa, si tratta di un classico che travalica ogni età. Quel giorno mi si aprì un mondo, quello dell’opera, e mi innamorai perdutamente della completezza di questa forma d’arte, capace di spaziare dalla letteratura alla musica, fino al pittorico. Tra l’altro l’opera in questione, per tornare ai tristi avvenimenti di questi giorni, gode della regia del maestro Pizzi, che conosco e stimo. Proprio lui nasce scenografo, con una grande importanza dunque riservata a questo aspetto. Sarebbe stata un’occasione per i ragazzi per crescere su molteplici livelli, occasione che, purtroppo per loro e per tutta la città, è andata sprecata».

Ma come è possibile che dei dirigenti d’istituto si siano rifiutati di far assistere dei ragazzi all’opera? C’è qualcuno che ha fatto un passo indietro, spiegando che la ragione non riguarda il sesso...

«Ormai il danno è fatto. Alla tradizione lirica della città di Ascoli, in primis. E all’educazione di quei ragazzi. Senza entrare nel merito di quello che appare sullo schermo quando si accende la televisione, credo che proprio Così fan tutte avrebbe potuto essere un’ottima palestra proprio di educazione sentimentale, oltre che sessuale, che è, temo, quello che agli adolescenti manca di più».

Ascoli era famosa per la sua tradizione lirica. Che cosa è successo?

«Posso dirle quello che era quando mi occupai del Ventidio Basso. Una città avvezza all’opera, appassionata; un teatro di provincia con la definizione più nobile, in questo senso. La tradizione italiana tutta, quella marchigiana in particolare, è piena di amore e conoscenza dell’opera. Il Ventidio era una di quelle ottime palestre per giovani solisti o orchestre, che oggi a volte si trovano ad affrontare grandi platee senza esserne formati a sufficienza. Proprio come accade ai nostri ragazzi».