Nazifascismo, battaglia per le vittime Dal Pnrr i risarcimenti alle famiglie

Nella bozza del decreto, l’articolo 42 prevede l’istituzione di un fondo. Negli ultimi anni gli avvocati Luc e Andrea Olivieri e Cristina Nico si sono occupati di 40 soldati deportati e delle rappresaglie contro i civilli

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La lunga battaglia che da anni lo studio legale Lucio Olivieri con i suoi collaboratori sta portando avanti per rendere giustizia ai familiari delle vittime delle deportazioni e dei crimini di guerra, sta per essere riconosciuta. Il Governo, infatti, nella bozza di decreto legge per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, all’articolo 42, prevede l’istituzione di un Fondo per i ristori dei danni subiti dalle vittime di crimini di guerra e contro l’umanità compiuti nel territorio italiano dalle forze del Terzo Reich nel periodo compreso tra il primo settembre 1939 e l’8 maggio 1945. Pare, dunque, avviarsi alla conclusione l’esteso contenzioso esistente con la Germania che è stata condannata da vari tribunali italiani al risarcimento dei danni in favore delle vittime di stragi naziste e in favore dei soldati italiani deportati nei campi di prigionia tedeschi nella seconda Guerra Mondiale. Si tratta di un contenzioso esistente da vari anni e che era stato, in un primo tempo, sospeso a seguito della sentenza della Corte Internazionale di Giustizia dell’Aja del 2012, che aveva accolto il ricorso della Germania dichiarandone l’immunità dalla giurisdizione italiana.

Ma la Corte Costituzionale nel 2014 è intervenuta affermando il principio che l’immunità dalla giurisdizione non può essere invocato laddove i diritti inviolabili della persona siano stati lesi da azioni qualificabili come crimini di guerra e contro l’umanità. Sulla base di tale principio i tribunali italiani, dal 2014 in poi, hanno condannato lo Stato tedesco. In sintesi, da uno studio ricavato da ’L’Atlante delle stragi nazifasciste’ pubblicato nel 2016 ad opera della Commissione Storica italo-tedesca, le vittime delle stragi sarebbero 24.093, mentre dai resoconti delle Forze Armate italiane i soldati deportati furono oltre un milione e si stima che alla fine della guerra restarono nei campi di concentramento in 750.000. L’avvocato Lucio Olivieri, il figlio Andrea e l’avvocato Cristina Nico si sono occupati, nel corso degli anni delle vicende di circa 40 soldati deportati e delle rappresaglie contro i civili avvenute nei territori di Roccaraso (128 morti di cui 42 bambini), Acquasanta Terme (35 morti), Massignano (12 morti), Castignano (4 morti), Fornelli (6 morti), San Benedetto (4 morti). Le sentenze di condanna alla Germania, che si è sempre rifiutata di risarcire le famiglie delle vittime italiane, sono state emesse dai tribunali di Ascoli, Fermo, L’Aquila e Isernia. Tra il 2016 e il 2020, gli avvocati dello studio Olivieri hanno ottenuto risarcimenti, a favore dei loro assistiti, per un totale di oltre 17 milioni di euro. Una cifra molto importante, frutto di una serie di condanne definitive nei confronti della Germania che, però, ha sempre trovato il modo per non onorarla.

Marcello Iezzi