
Il questore Aldo Fusco
In merito alla vicenda dello striscione esposto da Lorenza Roiati, titolare dell’esercizio ’L’Assalto ai forni’ durante le celebrazioni del 25 aprile ad Ascoli, sono intervenuti sia il questore Aldo Fusco sia la dirigente della Polizia Municipale, Patrizia Celani, per chiarire la natura dei rispettivi interventi. Il questore ha precisato che la presenza della Polizia di Stato in prossimità dell’esercizio è stata "parte della consueta attività di controllo del territorio svolta dalle volanti, intensificata in occasione di eventi pubblici".
Lo striscione, notato da un operatore, è stato segnalato ai superiori, i quali hanno dato indicazione di non intervenire, ritenendolo privo di contenuti problematici. "Era uno striscione normalissimo, collegato all’iniziativa della giornata. Non costituiva motivo di intervento" ha dichiarato Fusco, escludendo qualsiasi intento repressivo. Il confronto tra l’agente e la titolare dell’esercizio commerciale è stato inquadrato nell’ottica di un semplice scambio verbale, privo di conseguenze operative. Dopo il sopralluogo, la volante ha, di fatto, proseguito il servizio. Fusco ha inoltre voluto distinguere l’operato della Polizia di Stato da quello della Polizia Locale, intervenuta successivamente, come documentato da alcuni video diffusi online. "Non siamo stati coinvolti né informati dell’iniziativa della Polizia Municipale, della quale abbiamo appreso dai media" ha sottolineato il questore, ribadendo l’assoluta estraneità a qualsiasi azione sanzionatoria.
La dirigente della Polizia Municipale, Patrizia Celani, ha confermato che l’intervento dei propri agenti rientrava in un normale controllo amministrativo, svolto nell’ambito della vigilanza rafforzata per il 25 aprile. "Si trattava di verificare chi avesse affisso il telo e se ci fossero le necessarie autorizzazioni. Nessuna sanzione è stata elevata, né è stata chiesta la rimozione dello striscione" ha spiegato Celani. La dirigente della caserma Dionisi ha chiarito che "l’intervento non è partito da alcuna segnalazione, ma faceva parte di controlli sistematici che riguardano tutte le attività pubbliche, indipendentemente dal contenuto del messaggio". "È nostra prassi verificare la regolarità amministrativa" ha spiegato, definendo infine "strumentalizzata" la risonanza mediatica del caso. "Non ci prestiamo a polemiche. Nessun comportamento intimidatorio, solo applicazione delle regole".
Peppe Ercoli