"Nessuno vuole più lavorare nei campi"

Non si trovano operai che potino e le piante e raccolgano i frutti, il vicepresidente del Consorzio oliva tenera: "Annata a rischio"

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Gli olivicoltori del Piceno si affidano all’innovazione con l’utilizzo di macchine sempre più sofisticate per far fronte alla carenzadi manodopera. Ugo Marcelli della Cooperativa Case Rosse di Poggio di Bretta e vice presidente del Consorzio dell’Oliva Tenera lo ha confermato: "In campagna non si trova più nessuno per lavorare. Fino allo scorso anno facevamo ricorso all’impiego di extracomunitari, ma quest’anno sembrano spariti anche loro e non abbiamo manodopera".

Marcelli, la raccolta delle olive è a rischio?

"Se continua così rischiamo seriamente. Ma il problema per noi olivicoltori non è solo per la raccolta".

Ovvero?

"Manca anche la manodopera specializzata per la potatura, che è una fase speciale. Infatti la potatura avviene dopo la raccolta delle olive nel periodo che va da dicembre fino a febbraio, ma anche in questo caso non abbiamo manodopera specializzata e questo è molto grave. Tra l’invecchiamento dei lavoratori che è normale e i giovani che non ci sono si rischia l’abbandono delle campagne".

Quindi senza manodopera si rischia di non avere più le olive sulle tavole?

"Stiamo cercando di usare le macchine per raccogliere le olive. Ad esempio un imprenditore agricolo sta realizzando un nuovo impianto con cinquemila ulivi e è realizzato appositamente per effettuare la raccolta meccanizzata. Questo va bene per i nuovi impianti, ma per quelli già esistenti dove ci sono ulivi anche di cinquant’anni è difficile modificare l’organizzazione della raccolta e in questo caso serve la manodopera".

Le macchine per la raccolta come aiutano l’uomo?

"Grazie all’utilizzo delle macchine per la raccolta invece di utilizzare dieci persone ne occorrono due o al massimo tre. Soprattutto si riducono i tempi. Uno scuotitore meccanico. Infatti, riesce a raccogliere in un giorno quello che le braccia umane raccolgono in una settimana".

E per l’oliva tenera?

"Anche in questo caso stiamo verificando come sostituire l’uomo con le macchine. Abbiamo chiesto un finanziamento alla Regione Marche sulla ba del programma 16.1 sull’innovazione. Il progetto coinvolge la Cia, Consorzio dell’Oliva Tenera e l’Univpm. Lo scopo del nostro progetto è quello di individuare come è possibile realizzare macchineche raccolgono le olive in maniera molto delicata e quindi non facendo ammaccare il prodotto. Grazie all’utilizzo di questi scuotatori di nuova generazione sarà possibile utilizzarli anche per la raccolta dell’oliva tenera ascolana".

Vittorio Bellagamba