Niente grembiule, scatta la protesta

Alle elementari Isc centro si opta per jeans e t-shirt. Diversi i genitori contrari: "Una vera follia"

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Genitori contro la Dirigenza scolastica e il Consiglio d’Istituto dell’Isc Centro di San Benedetto per la decisione di far indossare la divisa anche ai bambini delle scuole elementari già da settembre prossimo. Jeans e maglietta bianca per tutti al posto del grembiule. In questi giorni è in atto una vera e propria azione di protesta anche a livello di Ufficio Scolastico Regionale. "La decisione è stata adottata in barba all’ordinamento nazionale che non prevede la divisa obbligatoria, senza alcun fine formativo e senza aver interessato i genitori e i rappresentanti di classe dei genitori – scrivono le famiglie che non condividono l’iniziativa –. La divisa non è prevista dall’ordinamento nazionale e impatta nell’economia delle famiglie meno abbienti (e non solo)". Al ricevimento delle notizie informali i genitori contrari si sono riuniti nel "Comitato del Grembiule" ed hanno tentato tutte le iniziative graduali per sospendere tale iniziativa, tramite contatti diretti e lettere di reclamo alla Dirigente, anche offrendo soluzioni alternative. Al momento il Comitato non ha ricevuto alcuna risposta. "Pare, anzi, sia stato convocato di nuovo il Consiglio per modificare il regolamento di istituto ed introdurre la divisa scolastica per le elementari – aggiunge il comitato –. La vana gradualità delle nostre proteste era ovviamente giustificata dalla volontà di non mettere i bambini al centro di questo insensato atto di protervia piuttosto che dalla sua gravità. Riteniamo inutile precisare quanto sotto il profilo sociale e funzionale, il grembiule sia la migliore soluzione per bambini da 6 a 10 anni. Adotteremo tutte le iniziative necessarie per impedire il perpetrarsi di questo atto di arroganza e l’esecuzione delle eventuali delibere sotto tutti i profili: istituzionale, politico, mediatico e giudiziario. Per tale ragione i genitori non si sentano intimiditi dall’atteggiamento dell’Istituto e dei suoi Organi". Le famiglie interessate sono 598 e di queste già 281 si sono espresse contro la decisione della scuola.