Non è vaccinato: chiusa la farmacia di Arquata. "Ma non sono no vax"

Intervento dei Nas da Palmarocchi. Il dottore "Ho i miei buoni motivi". Era l’unico punto disponibile nel comune del sisma, il sindaco: "Un aiuto arriva dalla protezione civile"

Il dottor Loris Palmarocchi, 75 anni

Il dottor Loris Palmarocchi, 75 anni

Arquata (Ascoli Piceno), 5 dicembre 2021 - Il farmacista non si è sottoposto al vaccino, i carabinieri del Nas fanno chiudere la farmacia. Mandando nel disagio più assoluto la popolazione, soprattutto quella più anziana. Accade ad Arquata, il comune piceno devastato dal terremoto del 2016. Nei giorni scorsi, infatti, gli agenti hanno effettuato un controllo nella farmacia Palmarocchi, punto di riferimento per il paese, dopo aver ricevuto una segnalazione in merito al fatto che il titolare dell’attività, il dottor Loris Palmarocchi, continuava ad esercitare il suo mestiere senza aver ricevuto nessuna dose di vaccino anticovid. In realtà, il professionista era stato già sospeso dall’ordine dei farmacisti, che lo aveva informato del provvedimento via Pec. Ma la mail non è mai stata letta da Palmarocchi, che dunque proseguiva nel suo lavoro. Fino all’intervento dei Nas, appunto, che hanno ordinato la chiusura immediata della farmacia di Arquata.

L'aiuto della Protezione civile

Una decisione, quella imposta dalle forze dell’ordine, che ovviamente ha creato parecchi disagi per gli abitanti del paese, che da qualche giorno devo spostarsi fino ad Acquasanta per reperire i farmaci dei quali hanno quotidianamente bisogno. E questo ha portato l’amministrazione comunale a chiedere aiuto alla protezione civile. "Da lunedì contiamo di poter dare una mano ai cittadini grazie ai volontari dell’associazione – conferma infatti il sindaco Michele Franchi –. Purtroppo questa situazione sta creando tanti disagi, specialmente per le persone più anziane, per i disabili e per chi non ha possibilità di spostarsi. Ancora una volta, comunque, non lasceremo solo nessuno e la protezione civile si farà in quattro per portare i farmaci a domicilio di chi ne farà richiesta. Dispiace per quanto accaduto al dottor Palmarocchi, anche perché si tratta di una persona che ha sempre fatto molto per gli arquatani, dando un grosso contributo soprattutto nel periodo successivo al terremoto, quando la popolazione aveva bisogno di aiuto per procurarsi le medicine. Però la legge parla chiaro e, se vogliamo uscire dalla situazione di emergenza sanitaria in cui ci troviamo, tutti devono rispettare le regole".

Il farmacista: "Non sono no vax"

"Non vi permettete assolutamente a definirmi no vax – spiega il dottor Loris Palmarocchi –. Ci sono buoni motivi per i quali non mi sono sottoposto alla vaccinazione. Ho delle gravi patologie, per le quali sono convinto che il vaccino rappresenti un pericolo. In generale, sono convinto che il vaccino serva per uscire dalla pandemia ma, nel mio caso specifico, potrebbe comportarmi delle brutte conseguenze. Quindi, non ho voluto rischiare. Ho chiesto ripetutamente al mio medico di famiglia di firmarmi l’esenzione, ma non lo ha ritenuto opportuno. Io, invece, ritengo opportuno salvaguardare ciò che resta della mia salute e ho buoni motivi, appunto, per non vaccinarmi. Potrei sottopormi a tampone ogni giorno, ma chi me lo fa fare a 75 anni? Comunque, non sono un ‘no vax’ e dispiace che in paese qualcuno mi definisca così, considerando che ho sempre fatto il massimo per la popolazione di Arquata, portando anche i farmaci a domicilio a San Benedetto, quando gli sfollati si trovavano in riviera, subito dopo il sisma del 2016. Comunque, così non posso andare avanti: ho deciso di vendere la farmacia. A breve gli arquatani non avranno più disagi".