"Noi, una grande famiglia" Le sfide di Porta Maggiore

Continua il nostro viaggio nelle taverne, al sestiere neroverde regna la tranquillità. Regnicoli: "Terzo settore, bimbi e occhio all’aspetto religioso"

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La lunga astinenza dalla vittoria del Palio, che dura ormai da quarant’anni, non ha scalfito l’amore per i colori neroverdi, la passione e l’entusiasmo di tutti i sestieranti di Porta Maggiore. In un giovedì ricco di appuntamenti tra torneo di calcio e prove generali dei figuranti allo Squarcia, si contano comunque a centinaia le persone a cena sotto al Forte Malatesta, in occasione della serata dedicata alla carne alla brace e intitolata, appunto, ’A’bracia’moci sotto il forte’. Un clima sereno, nonostante la deludente Quintana di luglio, la beffa per non aver trionfato nella gara cittadina per sbandieratori e musici e l’avvicinarsi della giostra di agosto. In casa neroverde regna comunque la tranquillità. Quella tranquillità che riesce ad infondere, sempre e comunque, il caposestiere Marco Regnicoli, il quale ha avuto un grande merito: quello di ricreare un ambiente familiare. "Il nostro sestiere è un luogo accogliente, dove le diversità rappresentano una ricchezza", spiega lo stesso Regnicoli, un uomo abituato a reggere la pressione e, grazie alla sua lunga militanza nell’Azione Cattolica e alla sua formazione parrocchiale, in grado sempre di prestare la massima attenzione ai rapporti umani e alle relazioni sociali. E il fatto che Porta Maggiore sia diventata sempre più una famiglia lo dimostra la presenza, ogni sera, al sestiere, di tantissimi bambini, accompagnati dai rispettivi genitori.

Ad affiancare Regnicoli, alla guida dei neroverdi, c’è anche il console Davide Vitelli che, appena riesce a liberarsi dal lavoro, dedica anima e corpo al sestiere, mettendosi a disposizione per la cucina e per qualsiasi altra cosa ci sia da fare. "Grazie alla collaborazione con la Fondazione Carisap siamo riusciti ad avviare numerose iniziative nel terzo settore – racconta il caposestiere –. Inoltre, curiamo molto l’aspetto religioso, perché troppo spesso le persone si dimenticano che la Quintana è una festa religiosa. Collaboriamo con le parrocchie del quartiere e siamo riusciti, insieme, a rimettere in piedi la festa della Madonna del Carmine, in occasione della quale si è svolta la benedizione dei fazzoletti. Poi, nel corso dell’anno, promuoviamo iniziative di vario genere come, ad esempio, i campi estivi per i più piccoli, il cineforum, il Carnevale e la Befana per i bambini. Abbiamo promosso lo ‘scambialibro’, con i sestieranti che hanno condiviso con gli altri i propri libri preferiti. Inoltre, per diffondere il senso di appartenenza al sestiere – conclude –, a ogni nuovo nato regaliamo un fazzoletto neroverde con impresso il proprio nome".

Matteo Porfiri