GIUSEPPE ERCOLI
Cronaca

"Non l’ho violentata, era consenziente"

Udienza dal giudice per il 24ene accusato di aver stuprato una ragazza l’anno scorso al giardino ’Nuttate de luna’ .

I carabinieri vennero chiamati per una ragazza che vagava sola vicino all’Albula

I carabinieri vennero chiamati per una ragazza che vagava sola vicino all’Albula

"Non l’ho violentata, quella ragazza era consenziente". Così si è difeso ieri mattina, davanti al giudice delle udienze preliminari del tribunale di Ascoli Barbara Caponetti, il 24enne egiziano accusato di aver violentato una ragazza a San Benedetto la notte fra il 14 e il 15 settembre 2024. Difeso dagli avvocati Romagnoli e Matraxia, l’uomo deve rispondere della grave accusa di violenza sessuale per la quale i legali hanno formalizzato la richiesta di processo con rito abbreviato che, in caso di condanna, garantisce lo sconto di un terzo rispetto alla pena base. Nessuna aggravante è stata contestata dalla Procura. Il giovane venne arrestato dai carabinieri due giorni dopo il fatto nel centro di San Benedetto quando i carabinieri della stazione vennero chiamati ad eseguire un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dalla Procura di Ascoli.

Quando i militari dell’Arma lo avvicinarono, lui tentò una fuga disperata in mezzo alla gente, ma fu raggiunto e arrestato, per poi essere rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto, dove è ancora detenuto. I fatti addebitati all’egiziano risalgono dunque a metà settembre scorso, allorquando, alle prime ore del mattino è giunta una chiamata al numero delle emergenze da parte di una donna che segnalava una giovane nella zona del torrente Albula, in pieno centro cittadino ma in luogo isolato, che lamentava di essere stata violentata. Sono subito scattate le indagini con tradizionali attività di polizia giudiziaria ma anche lo studio delle immagini di videosorveglianza cittadina e l’analisi tecnica dei dispositivi mobili. L’attività investigativa, svolta sotto la direzione della Procura di Ascoli, ha consentito ai carabinieri di ricostruire le modalità attraverso le quali l’egiziano sarebbe riuscito a compiere la violenza, approfittando di una fragile condizione psicofisica della ragazza, turbata dopo una lite con un’amica davanti ad un locale del lungomare nord di San Benedetto. L’uomo si sarebbe offerto di accompagnarla e di confortarla mentre si allontanava da sola, conducendola però in un luogo appartato, nel giardino Nuttate di luna, nei pressi del Torrente Albula, dove si sarebbe consumata la violenza sessuale. L’attività investigativa dei carabinieri è stata svolta in sinergia investigativa e con il contributo del personale del commissariato di polizia. Anche in occasione dell’interrogatorio di garanzia, svolto nei giorni successivi all’arresto, il 24enne egiziano ha detto che la ragazza era consenziente; una linea difensiva che ha ribadito anche ieri davanti al giudice Caponetti.

Peppe Ercoli