"Non sarai mai in pace". Nei guai per stalking

Un ascolano di 48 anni deve rispondere dell’accusa. Dopo la fine della relazione è iniziato un incubo per la donna, che poi ha denunciato

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"Tu puoi chiamare chi vuoi: i carabinieri, la polizia, ma io non ti lascerò mai in pace". Dell’accusa di stalking deve rispondere un ascolano di 48 anni per aver messo in atto una serie di comportamenti che per la Procura di Ascoli sarebbero stati persecutori nei confronti della sua ex compagna, una donna anche lei ascolana che al culmine di una serie di episodi lo ha denunciato, assistita dall’avvocato Andrea Silvestri. I due avevano avuto una relazione sentimentale che la donna aveva deciso di interrompere. Una decisione che, come purtroppo capita tante volte con epiloghi anche drammatici come testimoniano i recenti episodi di femminicidio, lui non ha condiviso ed avrebbe quindi posto in essere comportamenti penalmente rilevanti, almeno per l’accusa. Alle prime avvisaglie all’ascolano era stato notificato un "ammonimento" ma questo non gli ha impedito di interrompere il suo comportamento molesto, reiterandolo in particolare nel primo semestre del 2021. Più volte ha minacciato di togliersi la vita se lei non avesse accondisceso al suo desiderio di tornare insieme, insistendo per vedersi, sentirsi.

Poi ha iniziato a chiederle conto dei suoi spostamenti, le sue frequentazioni ed in particolare se lei avesse intrapreso nuove storie sentimentali. Un ’pericolo’ che lo angosciava particolarmente, tanto che per controllarla avrebbe preso a seguirla, a pedinarla, chiedendo notizie sulla questione anche ad amici comuni, chiedendo loro ad aiutarlo a convincerla a riprendere la loro relazione. Pur di parlare con lei si sarebbe piazzato sotto casa impedendole di rientrare: voleva parlare con lei anche se la sua ex non ne voleva assolutamente sapere, come già li aveva detto tante volte. Un atteggiamento che ha causato nella donna uno stato d’animo votato alla sofferenza e alla paura che posse succederle qualcosa, specie dopo le ultime frasi che l’hanno infine spinta a presentare una denuncia. "Io non ti lascerò mai in pace; ho bisogno di vederti almeno 10 minuti ogni giorno, io voglio sapere che fa, dove stai, con chi esci e con chi ti vedi. Non me ne frega niente se mi fai arrestare". Dopo la denuncia la procura di Ascoli ha svolto indagini e chiesto il rinvio a giudizio per il 48enne ascolano difeso dall’avvocato Mauro Gionni. In occasione dell’udienza preliminare, il giudice ha disposto un’integrazione probatoria ed ha rinviato alla prossima udienza fissata a novembre.

Peppe Ercoli