"Non troviamo case per accogliere i poveri"

Rapporto della Caritas, in aumento chi soffre perché ha bisogno di un tetto "Eppure poi vediamo d’estate appartamenti affittati a 1.500 euro al mese"

Migration

Si può definire a tutti gli effetti ‘scenario di crisi’, l’affresco che la Caritas Diocesana ha offerto ieri mattina presentando, nella sede di via Madonna della Pietà, il rapporto ‘Povertà e risorse 2021’. Non solo indigenza, certo, ma anche tutte le risposte che il territorio è riuscito a dare a chi non ha un tetto, ai disoccupati, malati, anziani e vittime di relazioni tossiche nell’alveo domestico. E anche agli stranieri, soprattutto quelli provenienti dalla zona del conflitto: l’Ucraina. I dati del report evidenziano, in generale, la necessità di una rete fra istituzioni e associazioni che si facciano carico dei problemi vissuti da centinaia, anche migliaia, di persone.

Nel 2021, ad esempio, il Centro di Ascolto della Caritas ha ricevuto in presenza ben 961 persone con bisogni urgenti di tipo relazionale, economico, lavorativo ed abitativo. La mensa diocesana ha confezionato per l’asporto 28.553 pasti, di cui 18.285 per le sole strutture di accoglienza. Il servizio viveri, inoltre, ha distribuito 1.391 pacchi per il sostegno alla spesa mensile, di cui 63 a domicilio per anziani o persone non autosufficienti. In totale, ad usufruire di questo servizio sono state 222 famiglie registrate per un totale di 548 persone. Nel comparto sanitario, i referenti dell’ente religioso ricordano che il poliambulatorio della Caritas ha registrato 2.500 accessi per un totale di 1.389 prestazioni sanitarie eseguite da medici e infermieri. In ambito Covid-19, nella struttura sono stati somministrati 65 vaccini a persone senza fissa dimora e sono stati altresì effettuati 127 tamponi. Nelle 3 strutture d’accoglienza sono state accolte 49 persone, mentre lo sportello lavoro ha attivato 34 tirocini realizzando 187 colloqui per l’orientamento lavorativo. Conti alla mano, la Caritas ha destinato 15.995,73 euro agli affitti, 49.045,63 euro al saldo delle utenze, 1.418,25 euro alle spese mediche e 6.453,68 euro ai contributi per il trasporto su mezzo pubblico. Anche la crisi dovuta allo scoppio della guerra si è fatta sentire. In totale, a rivolgersi all’ente sono stati 210 cittadini Ucraini, per chiedere sostegni alla compilazione delle domande di contributo per l’autonoma sistemazione, lezioni di lingua italiana, inserimento di minori nei percorsi formativi scolastici e traduzione di documenti. "Non è sempre facile fare Caritas – ha commentato monsignor Carlo Bresciani - non solo per la mancanza di mezzi materiali, ma perché qui rifluiscono problemi tutt’altro che secondari della società". Più accigliato l’intervento di Don Gianni Croci: "Abbiamo una crisi abitativa molto forte – ha detto il direttore – ma spesso non riusciamo a trovare appartamenti disponibili. E poi succede che durante l’estate vengano affittati appartamenti anche per 1.000 o 1.500 euro al mese".

Giuseppe Di Marco