Nuovo ospedale, il comitato scrive al sindaco

’Salviamo il Madonna Soccorso’ chiede quali siano i punti fermi di questa pratica che si trascina da anni

Migration

Ospedale nuovo, il comitato ‘Salviamo il Madonna del Soccorso’ chiede un incontro al sindaco Spazzafumo per sapere tempistiche e modalità del percorso di realizzazione del futuro nosocomio sulla costa. Ieri mattina il dottor Nicola Baiocchi ha inviato una missiva al primo cittadino per chiarire, dopo mesi di discussioni, quali siano i punti fermi, le certezze, di questa pratica che si trascina da anni e di cui francamente si vuole vedere la fine in tempi accettabili. "In qualità di presidente del comitato sono a chiederle ufficialmente un incontro urgente con il sottoscritto ed i fondatori del comitato stesso – scrive Baiocchi - al fine di esaminare la situazione attuale e futura nella quale versa la nostra sanità cittadina e territoriale: in particolare il nostro ospedale Madonna del Soccorso". Più nello specifico, Baiocchi ha individuato nove aree all’interno delle quali si muoverà il dibattito dell’eventuale incontro con Spazzafumo. In primis, Baiocchi chiede se entro il 31 gennaio 2023 si saprà la location del nuovo ospedale, e se entro quella data sarà affidato lo studio di fattibilità per il quale la regione ha stanziato 400mila euro. Si passa quindi alle opere accessorie: nel rendez vous si dovrà chiarire se verde pubblico, viabilità, arredo urbano e cura ambientale saranno garantiti nel quartiere che ospiterà la struttura. Ma a tenere banco non sarà solo la questione ospedale. Il comitato torna a puntare sulle liste d’attesa, domandando al sindaco se abbia concertato misure con il presidente Acquaroli e l’assessore Saltamartini per il loro snellimento.

Ad aver bisogno di ammodernamento, invece, sono i macchinari del Madonna del Soccorso, tra cui ecografi, risonanza e tac. Baiocchi quindi chiederà conto del ripristino di reparti e servizi soppressi o ridimensionati nel presidio esistente, fra cui il Centro Trasfusionale, Oculistica, Otorinolaringoiatria, Laboratorio Analisi e Gastroenterologia. Alla base di tutto, per il comitato, sta la necessaria equiparazione della rilevanza operativa dei nosocomi di San Benedetto e Ascoli nell’ambito della futura Azienda Sanitaria Territoriale, che dovrà essere assicurata con atti amministrativi nelle opportune sedi istituzionali. Il presidente dell’associazione inoltre non tralascia il fondamentale tema della medicina territoriale, chiedendo al sindaco se ne abbia discusso l’assetto con i soggetti responsabili. Altro elemento dirimente per evitare future sperequazioni, secondo il comitato, sarà il riconoscimento di San Benedetto quale capoluogo di provincia al pari di Ascoli. Non manca la nota polemica: "Chiediamo – termina la missiva – se vi siano fondati motivi per i quali il nostro comitato non possa più intrattenere un dialogo proficuo con le istituzioni cittadine, in particolare mediante la partecipazione alla commissione sanità".

Giuseppe Di Marco