Nuovo ospedale, posti letto divisi tra Ascoli e riviera

Consiglio comunale aperto ieri con esponenti della Regione: a San Benedetto 80 milioni

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San Benedetto avrà un ospedale nuovo di 225 posti letto: è quanto chiarisce – si spera una volta per tutte – l’assessore regionale Filippo Saltamartini, invitato in consiglio comunale assieme al presidente di regione Francesco Acquaroli e l’assessore al bilancio Guido Castell i. Durante la seduta, Saltamartini ha affermato che la futura azienda sanitaria picena avrà un presidio di primo livello "spalmato su due plessi", di cui uno andrà a San Benedetto, per il quale saranno investiti 80 milioni di euro. Per quanto riguarda l’altro "pezzo" del nuovo nosocomio in arrivo, questo andrà ad Ascoli. Anche se l’importo non è stato ancora definito dovrebbe essere comunque ricavato dai 157 milioni stanzaiti inizialmente.

Insomma, l’ultima parola sulla questione è stata data, e le parole dei referenti di Palazzo Raffaello, nella seduta fiume di ieri pomeriggio, sono ben poco equivocabili. "Ci impegniamo con voi, di fronte a questo consesso, a spendere 80 milioni - ha asserito Saltamartini - dopo aver stralciato ogni possibilità di un ospedale unico ci siamo messi a lavorare ad una proposta differente. Quella è stata una scelta sbagliata che è stata bocciata alle elezioni. Per noi è conforme al decreto Balduzzi realizzare un presidio spalmato su due plessi".

Viene invece smentita la possibilità di ristrutturare l’attuale Madonna del Soccorso: "Recuperare l’ospedale attuale non è economico – ha chiarito il presidente di regione Francesco Acquaroli - Vogliamo fare l’ospedale nuovo e rendere tale processo realizzativo irreversibile, in modo da poter cogliere più opportunità economiche".

Il prossimo passo, pertanto, sarà dare una nuova forma alle aree vaste attraverso la riforma della legge 13: nelle Marche ci saranno quindi sempre cinque aree vaste provinciali ma saranno organizzate in maniera diversa. La cosa importante comunque, è che è stato smentito l’accorpamento tra l’Area vasta ascolana e quella di Fermo.

Da qui, come evidenziato dall’assessore Castelli, sarà possibile effettuare uno studio di prefattibilità, nel quale bisognerà specificare la localizzazione del nuovo ospedale. Dopodiché ci sarà la redazione di un piano di fattibilità tecnico-economica e il necessario accordo di programma per mettere nero su bianco un cronoprogramma di spesa. Nel frattempo, chiaramente, sarà necessario capire quali reparti verranno destinati al nuovo ospedale di San Benedetto. Ma sono state numerosissime le questioni toccate nel corso del consiglio, come quella della Medicina d’Urgenza, di cui si paventa l’imminente smantellamento. A rispondere, in questo caso, è stata la dottoressa Storti: "La Medicina d’Urgenza non chiuderà - ha detto il direttore Asur - perché non è proprio possibile. Il personale infermieristico sarà rimesso nella Murg e formeremo nuovi medici di Pronto Soccorso, attraverso la attivazione di 8mila nuove borse di studio".

Infine, aspetto non meno importante, la futura casa della comunità di Ragnola, che secondo Aurora Bottiglieri potrebbe venir su sottodimensionata: "Nella tabella vagliata dal Ministero della Salute è prevista una casa della comunità per 2.700 metri quadri - conclude la Storti - Per i tempi di realizzazione dovremo attendere il 2026".

Giuseppe Di Marco