Occupazione di suolo pubblico Ecco le regole

Fine della moratoria sui dehors: da aprile si dovrà fare domanda e pagare il canone unico patrimoniale

Migration

Fine della moratoria sui dehors: da inizio aprile, chi vorrà occupare suolo pubblico dovrà presentare domanda in comune. Viale De Gasperi consentirà di estendersi fino al 96% della superficie interna del locale ed esimerà i richiedenti dal pagare le spese relative al procedimento. Si torna dunque alla situazione precedente al covid, ma solo fino al 31 dicembre: da inizio 2023, i vertici hanno intenzione di mettersi all’opera per approvare il nuovo regolamento. A terminare, dal 31 marzo, è anche il periodo di moratoria della Tosap, che però viene inglobata dal nuovo canone unico patrimoniale: un’imposta che, a differenza della tassa precedente, non verrà riscossa a posteriori, ma sarà condizione necessaria per l’approvazione della richiesta. La domanda, inoltre, sarà approvata solo nel caso in cui l’esercente in questione non abbia morosità pendenti nei confronti dell’ente. Le domande, come detto, potranno essere inviate dal primo aprile e non oltre la fine dello stesso mese, e questo varrà sia per chi non abbia ancora occupato suolo pubblico, sia per chi voglia continuare ad occuparlo. "Nel presentare la domanda, l’esercente dovrà attenersi alle nuove linee guida – spiega l’assessore all’urbanistica Bruno Gabrielli – e quindi potrà mettere il proprio dehors su una superficie pari all’80% del locale interno, a cui abbiamo deciso di aggiungere quasi il 20% in più. Questa organizzazione sarà fondamentale per il futuro regolamento, perché ci darà una banca dati che fino ad oggi questa amministrazione non ha mai avuto. Tale mappatura ci consentirà di redigere una nuova zonizzazione dell’intera città, con regole specifiche per ogni area. La base del nuovo regolamento, comunque, sarà quella scritta durante l’amministrazione Piunti, frutto di una collaborazione con la Soprintendenza". Per tornare alle richieste di occupazione, fino al 30 giugno si dovrà allegare solo una planimetria in scala 1 a 100. Grazie al decreto Milleproroghe, inoltre non si pagheranno i diritti di istruttoria. A sparire, inoltre, è anche la possibilità di occupazione suolo pubblico nel raggio di 100 metri dall’esercizio: il distacco dal locale non potrà superare i 4 metri. Infine, se la tariffa del canone non supera i 500 euro, il pagamento dovrà essere fatto in unica soluzione, mentre da 500 a 2mila euro in due rate, da 2mila a 5mila in tre rate e per importi superiori a 5mila euro anche quattro rate. "Questo è un primo passo verso la digitalizzazione – commenta il sindaco Antonio Spazzafumo - Tutto potrà essere fatto direttamente da casa".

Giuseppe Di Marco