Offida, divisa tra tanta tradizione e pochi giovani

L’occupazione è il vero neo della cittadina "E poi perché hanno chiuso il dopolavoro?"

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Offida: bellissimo borgo, tra i più belli d’Italia, incastonato tra le verdi colline, ricamate dai vigneti e uliveti. E’ la terra della Passerina, del Pecorino e del Rosso Piceno superiore e dell’olio di oliva. Un angolo dell’Italia tra i più suggestivi, dove arte, tradizione e gastronomia convivono regalando una miscela vincente. Tutto intorno un mare verde ondulato su cui domina Santa Maria della Rocca, appoggiato su uno sperone di roccia, uno dei monumenti simbolo. Offida è abitato da circa 5.000 persone, orgogliose del loro paese: Nazzareno Gabrielli dichiara: "Qui vivo bene. Un paese a misura d’uomo, con servizi e tradizioni molto forti. Sono un offidano doc, abbiamo cibo buono e tante tradizioni, purtroppo l’unico neo è il lavoro, non abbiamo industrie che possano spingere le persone a trasferirsi qui, ma abbiamo settori redditizi come quello agricolo e la produzione del vino". "Non sono originaria di Offida – aggiunge Renata Clementi – ma è un paese vivace, ricco di tradizione come il Carnevale. Personalmente non lo vivo, ma loro sono molto coinvolti".

"Offida è il mio paese e lo adoro – aggiunge Leonella Aurini – francamente non riesco a fare dei paragoni perché ho vissuto sempre qui, il bello è che ci conosciamo tutti e siamo solidali tra noi". Antonietta Federici aggiunge: "Ho scelto di vivere qui, mi sono trovata benissimo, ho cresciuto qui i miei figli e c’è tutto ciò di cui una famiglia ha bisogno. Abbiamo cibo di qualità, una cucina genuina, semplice, ma sapida e golosa, inoltre aria buona, insomma un paese a misura d’uomo". E’ una giornata fredda, in piazza le persone passano velocemente, mentre nei bar ci si rilassa, tra i tavoli incontriamo Claudio Siliquini: "Offida non è un paese, ma in passato è stata una città come Fermo ed Ascoli, l’antico splendore è testimoniato dal fatto che qui avevamo proprio tutto: ospedale, pretura, tranvia, teatro, monumenti e una cucina straordinaria. Ad Offida si mangia bene e si spende poco. La tradizione offidana impone un’attenzione particolare ai suoi prodotti che sono eccellenti. La ricetta originale di quelle che sono passate alla storia come le olive ascolane nasce qui. La ricetta attuale è stata rivisitata, nella originale di Offida la carne era cruda, va comunque sottolineato che questa tradizione che rende famoso il Piceno in tutto il mondo è nostra. Abbiamo anche altri prodotti come i funghetti, il Chichiripieno, vini pregiati e dal punto di vista artigianale un tombolo straordinario".

Nel bar le cui vetrate fanno capolino alla chiesa del Miracolo Eucaristico attualmente in restauro, troviamo Carlo De Santis capo onorario della congrega del Ciorpento: la più antica del carnevale storico di Offida. "Ho 93 anni – ci racconta –, ma ogni volta che la congrega esce dal palazzo Mercolini provo una profonda emozione, non nego che mi commuovo. Ogni anno quando usciamo andiamo a deporre dei fiori nel monumento dei caduti, il Covid ci ha tolto anche questa tradizione. La Congrega del Ciorpento di Offida è stata fondata il 10 febbraio 1948 da un gruppo di giovani amici con a capo Marco Mercolini Tinelli. Offida è una cittadina straordinaria, ricca di storia, di cultura, di buon cibo e artigianato. L’unica cosa che proprio non riesco a digerire è stata la chiusura del dopolavoro. Un luogo simbolo di questa città, che con una scelta discutibile è stato spazzato via da piazza del Popolo". Possiamo sicuramente dire però che Offida non è una città per giovani, lo conferma il fatto che ne abbiamo incontrati ben pochi, ma sicuramente si vive bene e si mangia ancora meglio. Ad Offida, come altrove, il Covid ha alterato l’ambiente: ma le tradizioni sono rimaste tutte al loro posto.

Maria Grazia Lappa