Offida piange Gianfranco Nespeca, un uomo straordinario, dal grande cuore. Dopo la notizia della sua scomparsa la città si è fermata, c’è incredulità per quanto è accaduto, in molti non si danno pace. La salma giungerà oggi, alle 14.30, dall’ospedale Torrette di Ancona ad Offida dove sarà composta nella chiesa della Madonna Addolorata, dove in molti lo saluteranno, mentre i funerali verranno celebrati domani mattina, alle 10.30, nella chiesa della Collegiata. La morte dello sfortunato ciclista è sopraggiunta a seguito di un grave incidente. Nespeca mercoledì mattina aveva inforcato la sua inseparabile bicicletta e si era concesso un giro tra le colline, mentre transitava in contrada Colle di Guardia, nel territorio di Ripatransone, sembra sia stato colpito da un ramo. La ricostruzione dell’esatta dinamica dell’incidente è al vaglio dei carabinieri intervenuti sul luogo. Un urto devastante, l’uomo è caduto a terra rovinosamente, riportando gravissimi traumi e perdendo molto sangue. Subito soccorso le sue condizioni sono apparse molto gravi, tanto che era stata allertata l’eliambulanza, che aveva provveduto a trasportarlo d’urgenza al Trauma Center dell’ospedale Torrette di Ancona, dove i medici hanno fatto del tutto per strapparlo dalla morte. Purtroppo domenica la triste notizia Gianfranco Nespeca non ce l’ha fatta, lasciando nella disperazione non solo la famiglia, ma un’intera comunità. Gianfranco Nespeca aveva 59 anni ed era un uomo molto apprezzata ad Offida dove viveva circondata dall’amore della moglie Marina, della figlia Arianna, della mamma Domenica e dei suoceri Anna e Luigi, ma anche da tanti amici che lo stimavano profondamente per il suo carattere educato, sensibile e sempre pronto ad aiutare chi aveva bisogno. Era insieme alla moglie molto attivo nell’associazionismo, nell’Avis comunale, il suo altruismo lo ha testimoniato fino alla fine, ha infatti donato i suoi organi.
Tanti i messaggi di cordoglio sui social, scrive Iginio Massaroni: "Avevo scoperto che la pensione, raggiunta solo da pochi mesi, gli aveva lasciato un hobby, quello di imparare a suonare la tromba. Ne aveva comprata una con tanto entusiasmo e non vedeva l’ora di cimentarsi in questa sfida, perché voleva aggregarsi alla Congrega dei Tirolesi, non solo come simpatizzante, come faceva da diversi anni, ma anche da musicista. Ogni chiacchierata era il pretesto per dargli dei preziosi consigli e vedevo in lui una persona silenziosa che sapeva sempre ascoltare, umile e sorridente. Era una persona brava e accogliente".
m.g.l.