Offida, tanta commozione ai funerali di Gianfranco Nespeca, il ciclista, morto domenica scorsa, a seguito del grave incidente accaduto mentre era in sella alla sua bicicletta, a Colle di Guardia, nel territorio di Ripatransone. Grande partecipazione nella chiesa della Collegiata per l’ultimo saluto ad uomo che si era saputo guadagnare la stima e l’affetto di tutta la comunità di Offida, dove era cresciuto e aveva deciso di vivere. La comunità si è stretta intorno alla famiglia, le sue tre donne, la moglie Marina, la figlia Arianna e la mamma Domenica, piegate dal profondo dolore. A celebrare la messa è stato il parroco di Offida don Armeno Antonini, che ha usato parole piene di conforto e di speranza, ricordando il grande gesto di amore compiuto dalla famiglia donando gli organi. "Ho deciso di accendere tutte le luci delle chiesa, per sottolineare la speranza, che Gianfranco sia ancora tra noi. La comunità è smarrita, disorientata, ma non dobbiamo perdere la speranza. Gianfranco era un uomo buono, mite, una brava persona, il suo sacrificio con la donazione degli organi ha restituito speranze a molte persone". Poi si è rivolto alla moglie e alla figlia sottolineando il grande gesto di amore e altruismo compiuto. "Quelle firme – ha sottolineato il parroco – in momento così doloroso sono cariche di significato, quelle firme hanno salvato molte vite". Una predica appassionata, che ha imposto a tutti una seria riflessione: "La fede – ha proseguito don Armeno – non dà risposte, ma speranze, c’è un oltre di cui non possiamo non tenere conto. Non possiamo accontentarci di questo spazio caotico del tempo, che passa e scade. Non possiamo essere intrappolati in questo caos della vita, non accontentiamoci del tempo che passa, sarebbe disperante pensare che tutto si concluda. Le passioni, l’amore, la voglia di vivere, la fede hanno la pretesa della speranza, vogliamo dare alla vita un oltre di eternità. Siamo molto di più del tempo che passa e Gianfranco lo era". Gianfranco Nespeca ha vissuto come hanno sottolineato in molti nella riservatezza, mostrandosi sempre mite, disponibile e soprattutto altruista, come testimonia il suo impegno nell’Avis. La sua vita ha lasciato una grande impronta di eternità, non solo per la sua famiglia, ma per tutte le persone che credono e sperano che in questo mondo ci sia qualcosa di importante. A termine della predica tante le testimonianze di affetto, che hanno sottolineato il carattere di questo uomo mite, con la passione per la bicicletta, sempre alla ricerca di nuovi paesaggi, sempre pieno di entusiasmo, anche l’ex datore di lavoro ha voluto testimoniare le grandi doti umane di Nespeca. Ai funerali ha partecipato anche il sindaco Luigi Massa e numerose autorità.
Maria Grazia Lappa