VALERIO ROSA
Cronaca

Caso olive, prove d’intesa: c’è l’ok al ‘percorso Igp’

Incontro a Montecitorio tra una delegazione di Confindustria Ascoli e il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento, Mirco Carloni

Mirco Carloni

Mirco Carloni

Ascoli, 21 marzo 2025 – Come aveva anticipato il Carlino, si è svolto a Montecitorio un incontro tra una delegazione di Confindustria Ascoli e il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento, Mirco Carloni, che aveva richiesto un confronto con i maggiori produttori di oliva all’ascolana oggi minacciati dalle azioni di tutela promosse dal Consorzio Dop. Il Presidente Simone Ferraioli, assieme al Presidente della Sezione agroalimentare Matteo Meletti, al segretario Piergiorgio Crincoli e ai rappresentanti della S.I.A. Società Italiana Alimenti SpA, Gela Surgelati Srl, Specialità dei Piceni Srl, Migliori Ascoli Piceno Srl, ha consegnato un dossier che in sostanza riepiloga la cronistoria di questa ormai annosa vicenda e al contempo la posizione dei principali produttori nazionali di olive all’ascolana con le relative progettualità ed istanze.

Carloni, preso atto delle reali dimensioni del fenomeno, si è reso disponibile ad approfondire l’argomento ed a sostenere un percorso Igp senza che ciò debba pregiudicare la Dop, come d’altronde sostenuto dal mondo industriale, anche in considerazione dei futuri scenari di settore che, senza una barriera di questo tipo, potrebbero vedere addirittura player stranieri invadere i mercati nazionali ed internazionali con prodotti marchiati come ’olive all’ascolana’. All’incontro erano presenti anche Giorgia Latini e Monica Acciarri, che hanno riconosciuto meritevoli di sostegno le istanze della categoria.

“Oggi c’è solamente una tutela fantasma – ha dichiarato il presidente Ferraioli – nel senso che non esistendo materia prima in natura di fatto viene protetto un mercato che non c’è e che non può esistere, parimenti un consumatore che in ogni caso non è in grado di reperire sul mercato tale prodotto. Che sia di fatto una tutela fantasma è dimostrato dal fatto che lo stesso Consorzio è già stato sciolto giudizialmente una volta, che consorziati e quantitativi non sono mai cresciuti, ma al contrario costantemente diminuiti tanto che gli stessi soggetti fondatori non ne fanno più parte da anni. Se non andremo in questa direzione – ha proseguito il presidente di Confindustria Ascoli – ci potremmo trovare nella assurda situazione in cui, per tutelare una produzione inferiore a 100 quintali annui di prodotto, riferibili a 9 microimprese, non potremo più scrivere olive all’ascolana, non solo sulle confezioni industriali, ma nemmeno nei menù dei ristoranti e nelle insegne delle paste all’uovo, con un danno che stimiamo superiore ai 70 milioni e che metterebbe a rischio almeno 200 occupati”.