
A novembre del 2019 un giovane ascolano venne condannato dal tribunale di Ascoli a un anno e otto mesi perché a carnevale 2018 venne arrestato con l’accusa di violenza sessuale, percosse e per aver compiuto atti sessuali nei confronti di una studentessa americana, picchiando un amico di lei, intervenuto a difenderla. Da quella vicenda processuale è scaturito ora un altro processo che vede due giovani ascolani imputati di falsa testimonianza, reato punito con la reclusione da due a sei anni. Il fatto originario è avvenuto nel centro storico ascolano; il ragazzo avrebbe una prima volta avvicinato la ragazza palpeggiandola al seno ed avrebbe poi colpito un ragazzo intervenuto in sua difesa. La statunitense si è quindi allontanata insieme agli amici connazionali e ascolani, ma il 20enne l’avrebbe seguita palpeggiandola di nuovo ed anche in questo caso avrebbe poi colpito un ragazzo. All’indomani del fatto avvenuto ai primi di febbraio la studentessa ha sporto denuncia e le indagini della squadra mobile hanno portato all’identificazione dell’ascolano per altro gravato, nonostante la giovane età, da due precedenti per resistenza a pubblico ufficiale per i quali era già stato arrestato e aveva avuto ’avvertimenti’.
Durante il processo si sono messi nei guai altri due giovani ascolani che devono ora rispondere di falsa testimonianza poiché, secondo la Procura, quando sono stati sentiti in tribunale non avrebbero detto la verità. Sono difesi dagli avvocati Occhiochiuso e Comini. Per il procuratore Monti avrebbero negato il vero riferendo in ordine alla violenza consumata all’interno di un bar fra l’8 e il 9 febbraio 2019, in danno della ragazza americana e anche in relazione alle percosse destinate all’amico di lei: avrebbero detto cose incompatibili coi fatti accertati nel corso del processo. Uno dei due avrebbe dichiarato falsamente di non aver visto il giovane ascolano avventarsi sulla ragazza americana, bloccandola in un angolo e toccandole ripetutamente il seno, tentando anche di baciarla e leccandole il collo: circostanze che aveva invece dichiarato alla polizia nell’imminenza del fatto. Un atteggiamento tenuto anche dall’altro accusato di falsa testimonianza. Anche lui disse una cosa alla Polizia e poi in processo s’è rimangiato tutto dicendo che il loro amico aveva smesso di importunare le ragazze americane dopo che le stesse avevano manifestato di non gradire. In processo ha anche accusato un ragazzo americano di aver infastidito lui la sua connazionale, spalleggiato da un amico.
Peppe Ercoli