Omicidio di Antonio Cianfrone, ex carabiniere ucciso a colpi di pistola

L'agguato mortale a Spinetoli, lungo la pista ciclopedonale che da Pagliare arriva a Monsampolo. L'appello del procuratore per i testimoni

Il luogo dell'omicidio e nel riquadro Antonio Cianfrone

Il luogo dell'omicidio e nel riquadro Antonio Cianfrone

Spinetoli (Ascoli Piceno), 3 giugno 2020 - Agguato mortale questa mattina a Spinetoli. Antonio Cianfrone, ex carabiniere della stazione di Monsampolo, è stato colpito dai proiettili esplosi (probabilmente tre) da una pistola lungo la pista ciclopedonale che da Pagliare arriva a Monsampolo.

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Il luogo dell'omicidio

Da Ancona è partita l’eliambulanza per soccorrere l’uomo, ma per l’ex carabiniere non c’è stato niente da fare. Sul posto i carabinieri a cui toccherà fare luce su questa mattinata di sangue.

La vittima aveva 50 anni ed era originario di Chieti. Ex carabiniere in servizio alla stazione di Monsampolo del Tronto, dove risiedeva. Era stato allontanato dall'Arma dopo un suo coinvolgimento in un'inchiesta per concussione.

Una testimone ha raccolto alcuni elementi per mettersi sulle tracce dei probabili assassini: ha descritto la moto scura, di grossa cilindrata, e due persone vestite entrambe con tuta e casco integrale, una delle quali con i capelli lunghi. Sul luogo dell'omicidio erano presenti diverse persone che stavano facendo jogging, i quali hanno assistito impotenti e increduli a quanto stava avvenendo. Una giovane è subito accorsa in aiuto dell'uomo, ma purtroppo non c'è stato nulla da fare.

Sul posto, anche tre medici legali per la ricognizione cadaverica. Non è ancora chiaro quanti colpi di arma da fuoco abbiano raggiunto Cianfrone e in quali parti del corpo.  Dopo una prima ricognizione del medico legale, il cadavere di Cianfrone è stato trasferito all'obitorio dell'ospedale di San Benedetto del Tronto, dove verra' effettuata l'autopsia.

Antonio Cianfrone aveva avuto negli anni scorsi problemi con la giustizia. Era stato infatti rinviato a giudizio per concussione e altri reati. Insieme al maresciallo Francesco De Palo venne arrestato nel maggio del 2015, entrambi accusati di aver chiesto in più occasioni denaro e regalie a commercianti della zona per chiudere un occhio su controlli di carattere amministrativo. In concorso con un ragazzo di Castel di Lama, l’ex vice comandante era accusato anche di danneggiamento fraudolento di beni assicurati e mutilazione della propria persona, nell’ambito della simulazione di un incidente stradale. 

"Non tralasciamo alcuna pista", ha dichiarato il comandante dei carabinieri di Ascoli Piceno, Ciro Niglio. Non c'è alcun dubbio, però, che si sia trattato di un'esecuzione.

Omicidio Cianfrone, l'appello del procuratore

"Chiunque questa mattina fra le 8 e le 9.30 si è trovato a passare per la pista ciclabile Lungo Tronto, da Pagliare a Monteprandone, è pregato vivamente di presentarsi ai carabinieri, anche se non hanno visto nulla di particolare". È l'invito lanciato dal procuratore capo di Ascoli Piceno Umberto Monti, dal luogo in cui è stato trovato il cadavere dell'ex maresciallo Cianfrone.

"È veramente importante perché testimonianze di questo tipo in passato sono state utili a risolvere casi, come ad esempio quello dell'omicidio di Melania Rea a opera del marito Salvatore Parolisi" ricorda il procuratore che sta coordinando le indagini sull'omicidio. 

Le indagini

"Stiamo indagando con la massima attenzione e impegno, senza tralasciare alcuna pista". Queste le parole del comandante provinciale dei carabinieri di Ascoli Piceno Ciro Niglio presente sul luogo dove è stato trovato cadavere l'ex maresciallo dei carabinieri Antonio Cianfrone.

"Era stato sospeso dal servizio obbligatoriamente cinque anni fa, nel 2015, a seguito dell'inchiesta che lo aveva coinvolto per concussione e era quindi fuori dall'Arma. Dal giorno dell'arresto non è mai rientrato in servizio", aggiunge il comandante Niglio unendosi all'appello del procuratore capo Monti ai potenziali testimoni del fatto.

"Siamo fiduciosi nei possibili testimoni che possono aver assistito a quanto accaduto; - osserva - è importante per le indagini che si presenti in una delle nostre stazioni del territorio chiunque stamani dalle 7 alle 9.30 è transitato nella zona della ciclabile fra Pagliare a Monteprandone, anche se non ritiene di aver visto nulla di importante. Qualsiasi informazione per noi - conclude - potrebbe avere invece un valore molto rilevante".

Telecamere al setaccio

Oltre che sulla ricerca di possibili testimoni, le indagini sull'omicidio dell'ex maresciallo dei carabinieri Antonio Cianfrone si concentrano sui rilievi scientifici in corso sulla scena del crimine; ma anche sull'acquisizione delle immagini delle telecamere di videosorveglianza dislocate in un vasto raggio. Un'operazione che ha preso il via rapidamente, proprio per l'importanza che le immagini potrebbero rivestire per giungere all'identificazione delle due persone che sarebbero stato viste allontanarsi dal luogo del delitto, in sella ad una moto.

L'omicidio è avvenuto in una zona isolata, ma il passaggio di una motocicletta di colore scuro con due persone (a quanto sembra una con il casco bianco e l'altra verde) potrebbe essere stato immortalato dalle tante telecamere di sicurezza istallate per la vigilanza di aziende, negozi, edifici privati, istituti bancari, sedi istituzionali. È questo un passaggio chiave dell'inchiesta aperta dalla Procura di Ascoli e affidata ai carabinieri.

Dalle immagini delle telecamere di sicurezza si potrebbe risalire alla targa del motoveicolo e forse all'identità di chi vi era in sella, nell'ipotesi in cui non risultasse rubato. Gli investigatori vagliano anche eventuali denunce recenti di furti di motociclette.