
Massimo Malavolta, accusato di aver brutalmente ucciso la moglie Emanuela Massicci lo scorso 19 dicembre a Ripaberarda
Castignano (Ascoli), 23 gennaio 2025 – È iniziato l’iter per la perizia psichiatrica su Massimo Malavolta, accusato di aver brutalmente ucciso la moglie Emanuela Massicci lo scorso 19 dicembre a Ripaberarda.
Inizio della perizia psichiatrica
Il giudice delle indagini preliminari, Angela Miccoli, ha fissato per il 10 febbraio il primo incontro nel carcere di Marino, dove Malavolta è detenuto, con i periti incaricati: i medici Pietro Alessandrini e Alberto Testa, affiancati dalla psicologa giuridica Sara Pezzuolo. La Procura ha nominato Adriano Tagliabracci, mentre la difesa dell’indagato, sostenuta dall’avvocata Saveria Tarquini, ha scelto il medico Claudio Cacaci e la psichiatra Emilia Alfonsi.
Obiettivi e tempistiche della perizia
La perizia, che dovrà essere conclusa entro 90 giorni, mira a stabilire se Malavolta fosse in grado di intendere e volere al momento del crimine e se rappresenti un pericolo per la società, suggerendo eventuali misure di sicurezza. Inoltre, la difesa ha richiesto esami tossicologici su campioni piliferi per confermare l’uso di cocaina o anfetamine, già rilevato nel sangue la notte dell’omicidio.
Strategia della difesa
L’obiettivo della difesa è dimostrare che la dipendenza da droga alterava la lucidità di Malavolta anche in passato, nel tentativo di alleggerire eventuali nuove accuse di maltrattamenti in famiglia. L’autopsia sul corpo della vittima ha infatti rivelato segni di violenze pregresse. La relazione finale sarà esaminata nell’udienza fissata per il 7 maggio.