Omicidio Cianfrone, chi sono gli Spagnulo. "Incastrati dai telefonini"

Il movente resta ancora un mistero, l’arma del delitto non è stata ancora trovata. Si indaga nel passato di Giuseppe e della moglie Francesca Angiulli

Giuseppe Spagnulo di 54 anni e sua moglie Francesca Angiulli di 50

Giuseppe Spagnulo di 54 anni e sua moglie Francesca Angiulli di 50

Ascoli Piceno, 10 giugno 2020 - Il procuratore capo Monti e il sostituto Saramaria Cuccodrillo hanno sintetizzato in 40 pagine i motivi per cui ritengono che Giuseppe Spagnulo e sua moglie Francesca Angiulli hanno ucciso Antonio Cianfrone. Motivi per cui li hanno sottoposti a fermo del pubblico ministero con l’accusa di omicidio premeditato pluriaggravato e porto abusivo di arma, la pistola con la quale sono stati sparati quattro proiettili che hanno ucciso l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Monsampolo, sospeso dal servizio nel 2015. Un fascicolo corposo, con molte immagini fotografiche relative a fotogrammi estrapolati dai video delle telecamere di sicurezza della zona.

Non serve più a questo punto andare a visionare le immagini degli impianti di sicurezza della rete autostradale e degli autogrill. Se la pista Spagnulo è quella giusta, assassini e moto sono sempre stati a Spinetoli. Ciò significa che dietro alla morte di Cianfrone non ci sono organizzazioni criminali di sorta come si è ipotizzato, ma una coppia di coniugi di mezza età evidentemente motivati da rancori molto forti, tanto da convincerli ad organizzare ed eseguire l’omicidio.

Non prima però di aver fatto una tappa in un bar di Spinetoli per fare colazione. "Non ho dichiarazioni da fare. Non è il momento, non avendo ancora visionato a fondo le carte del fermo a cui sono stati sottoposti i miei assistiti" si limita a dire l’avvocato Alessandro Angelozzi, legale di fiducia dei coniugi Spagnulo. Li ha già assistiti quando erano parte civile nel processo per la morte in un incidente stradale del loro figlio maggiore Roberto. Inutile chiedere al penalista ascolano di un eventuale movente, la risposta è un mero "no comment".

Angelozzi stamani incontrerà entrambi, Giuseppe nel carcere di Marino del Tronto e la moglie Francesca in quello femminile di Castrogno a Teramo. Aveva già parlato con loro dopo che i carabinieri avevano sequestrato la moto nel garage della loro abitazione a Spinetoli, dove lui è operaio comunale e lei casalinga.

L’avvocato non ha voluto fare commenti su eventuali problemi con la giustizia pregressi a carico di Giuseppe Spagnulo. Contro la coppia dunque ci sono essenzialmente rilievi tecnici che li collocano sulla scena del crimine in maniera che, secondo gli investigatori, rasenta la certezza. Ci sarebbero elementi certi per dire che la moto ha percorso via Fiobbo verso il punto dove è stato ucciso Cianfrone, facendo esattamente lo stesso percorso all’inverso dopo l’esecuzione.

In un ampio arco di tempo solo la moto degli Spagnulo avrebbe percorso la mattina del 3 giugno quella strada nell’orario in cui Cianfrone è stato assassinato. Ci sono poi i testimoni oculari che hanno descritto con precisione i caschi, individuati in quelli sequestrati alla coppia di origini pugliesi. La descrizione fatta dei killer riferisce di una persona alta alla guida della moto e di quella nel posto del passeggero più esile e coi capelli lunghi che spuntavano dal casco. Una testimone che ha visto la moto transitare nella zona ha sospettato che q uest’ultima fosse una donna. Che sia stata lei a premere quattro volte il grilletto uccidendo Cianfrone?