Omicidio Cianfrone, condannato all’ergastolo riottiene lo stipendio

Il comune di Spinetoli aveva avviato il procedimento di licenziamento per Giuseppe Spagnulo. La commissione ha sospeso tutto

Giuseppe Spagnulo, condannato per l’omicidio di Antonio Cianfrone

Giuseppe Spagnulo, condannato per l’omicidio di Antonio Cianfrone

Fermo, 17 dicembre 2022 - Non potete licenziarmi, ho bisogno di quei soldi. Giuseppe Spagnulo questo voleva e questo ha ottenuto rivendicando il diritto allo stipendio dopo che il comune di Spinetoli, dove lavorava fino al giorno dell’arresto per l’omicidio di Antonio Cianfrone avvenuto il 3 giugno 2020, ha avviato il procedimento disciplinare volto al suo licenziamento. La causa è iniziata lo scorso mese di settembre quando l’uomo di origini pugliesi condannato all’ergastolo si è recato negli uffici comunali a Spinetoli scortato dalla polizia penitenziaria e dai carabinieri. Con lui il suo legale, l’avvocato Alessandro Angelozzi.

Va ricordato che la Corte d’Assise di Macerata, nel condannarlo all’ergastolo, ha disposto nei suoi confronti la pena accessoria dell’interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il comune di Spinetoli, dove Spagnulo lavorava, a seguito della condanna di primo grado ha avviato la procedura per mettere in esecuzione la pena accessoria e quindi licenziarlo, visto che è un dipendente pubblico.

L’avvocato Angelozzi davanti alla commissione disciplinare del comune si è opposto al licenziamento obiettando il fatto che non c’è ancora una sentenza passata in giudicato, ma c’è stato il solo pronunciamento di primo grado della Corte d’Assise di Macerata al quale il penalista si è per altro opposto e dunque pende processo d’Appello.

Il comune di Spinetoli riteneva inizialmente il licenziamento fondato anche "per la gravità delle sanzioni comminate in relazione ai reati di gravità e disvalore tali da non consentire la prosecuzione, neanche provvisoria, del rapporto di lavoro". A sostegno il provvedimento del comune citava norme e pronunciamenti della Cassazione che supporterebbero il licenziamento di Spagnulo. Ma ora è arrivata la decisione e la commissione, composta dal segretario comunale e da due funzionari del comune di Spinetoli, si è pronunciata e, con atteggiamento evidentemente prudenziale, ha sospeso il procedimento per cui ha ripreso a versare lo stipendio a Giuseppe Spagnulo. Ciò in attesa dell’esito finale del procedimento giudiziario.

Dopo un periodo di prova Spagnulo era stato assunto dal comune di Spinetoli nell’ambito di un progetto di reinserimento sociale riservato a chi è stato detenuto in carcere, come accaduto al pugliese che per un periodo è stato dietro alle sbarre per scontare la pena per un altro reato. Chiaramente non tornerà al lavoro in quanto detenuto, ma ha riottenuto lo stipendio, quello che infine voleva.