Omicidio Ascoli, Franco Lettieri ucciso dopo la lite. Sbuca l'ombra della droga

Svolta nel delitto del 57enne originario di Caserta ucciso a coltellate in centro storico. Arrestato un romeno: sarebbe intervenuto nella rissa tra la vittima e un minorenne

Il luogo dell'omicidio del 15 gennaio ad Ascoli (foto LaBolognese)

Il luogo dell'omicidio del 15 gennaio ad Ascoli (foto LaBolognese)

Ascoli, 16 gennaio 2020 - C’è stata durante la notte la svolta per l’omicidio di Franco Lettieri, 57enne originario di Caserta ucciso con tre coltellate ieri sera intorno alle 22 nel centro storico di Ascoli Piceno.

L'aggiornamento La lite col ragazzino, poi l’arresto del padre

La vittima e il luogo del suo ritrovamento
La vittima e il luogo del suo ritrovamento

L'arresto

All’esito degli accertamenti effettuati nell’immediatezza, i carabinieri del comando provinciale hanno arrestato Petre Lambru, 57 enne originario della Romania da tempo residente ad Ascoli.

E’ stata la vittima con una telefonata al 112 prima di morire a fare il nome di chi lo avrebbe ucciso. Secondo una ricostruzione il rumeno avrebbe agito per difendere suo nipote minorenne che stava avendo una furiosa lite con Lettieri; ancona ignoti i motivi dell’alterco ma sbuca l'ombra della droga. L’arrestato non ha confessato l’omicidio; è stato comunque rinchiuso nel carcere di Marino del Tronto con l’accusa di omicidio volontario. Non emergono collegamenti con il suo passato di affiliato ad un clan camorristico e al suo successivo ruolo di pentito che per un periodo ha vissuto sotto protezione.

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Secondo la prima ricostruzione il  57enne romeno da tempo residente ad Ascoli Piceno avrebbe accoltellato Franco Lettieri tre volte dopo averlo visto litigare col nipote, un ragazzo romeno minorenne per il quale al momento non sono stati presi provvedimenti dall'autorità giudiziaria. La telefonata di Lettieri al 112 è stata come da prassi registrata ed è già agli atti dell'inchiesta aperta dal procuratore capo Umberto Monti per l'ipotesi di omicidio volontario.

Nel corso della notte, pur non essendo stato sentito ufficialmente, Lambru ha comunque negato l'omicidio. Presente un legale di fiducia sulla sua persona sono stati effettuati una serie di accertamenti forensi a caccia di elementi di prova, come tracce di sangue della vittima, capelli, segni di colluttazione. Gli accertamenti hanno riguardato anche alcuni indumenti che sono stati sequestrati.

La difesa dell'arrestato

Petre Lambru, romeno di 57 anni, continua a negare di aver assassinato ieri sera ad Ascoli Piceno a colpi di coltello Franco Lettieri, ex collaboratore di giustizia. "Il mio assistito nega di aver materialmente ucciso la vittima", riferisce l'avvocato Emiliano Carnevali, uscendo dal carcere di Marino del Tronto dove ha avuto un colloquio con l'uomo accusato di omicidio volontario. Il penalista non aggiunge altro, evitando di soffermarsi sull'ipotesi che il suo assistito sia intervenuto in difesa del nipote minorenne che stava avendo una lite con la vittima. "Siamo in una fase in cui non posso dire altro - conclude - oltre che il mio cliente nega l'addebito di omicidio che gli viene contestato".

Le ipotesi al vaglio degli investigatori e la pista della droga

Al vaglio degli investigatori anche un eventuale collegamento con l'operazione antidroga 'Cipro' della polizia che il primo dicembre scorso aveva portato all'arresto, tra gli altri, dei due figli di Lambru, un 30enne e una 24enne, e del compagno di quest'ultima. In quell'inchiesta su un massiccio spaccio di stupefacenti ad Ascoli, era coinvolto anche un minorenne, denunciato alla Procura minorile di Ancona, ma non è ancora chiaro se si trattasse del giovane che ha litigato con Lettieri. In conversazioni intercettate dalla polizia, nell'inchiesta sul giro di droga, alcuni indagati si vantavano di guadagnare cifre considerevoli ma di incassare comunque il reddito di cittadinanza.