San Benedetto del Tronto (Ascoli PIceno), 22 marzo 2025 – L'autopsia effettuata sul 24enne Amir Benkharbouch, di origine tunisina e residente a Giulianova (Teramo), ha accertato che la causa del decesso è stata uno choc emorragico dovuto alle ferite al braccio del coltello, in particolare una lesione all'aorta ascendente. Benkharbouch morì il 16 marzo in seguito a un violento scoppio di rivolte a San Benedetto.

La Procura di Ascoli, che ha affidato le indagini ai medici legali Rosanna Zamparese e Francesco Paolo Busardò, sta cercando di stabilire se la causa della morte di Benkharbouch sia stata il coltello. Inoltre, nel corso di un esame medico legale, viene segnalato a Helmi Nessibi come persona ferita da un giorno all'altro.
Attualmente sono tre i giovani in carcere ad Ascoli accusati di omicidio e rissa: Federico Di Stanislao, 20 anni, accusato di omicidio, tentato omicidio e porto abusivo di arma in luogo pubblico.
Denis Roul Rotaru, 23 anni, accusato di tentato omicidio, lesioni personali aggravate, rapina aggravata e porto di arma in pubblico. Francesco Sorge, 30 anni, accusato di rissa aggravata, lesioni aggravate dall'uso di catena e porto abusivo di arma in luogo pubblico.
Daniele Seghetti, 31 anni, attualmente ricoverato in ospedale dopo un intervento chirurgico, è indagato ed è stato posto in custodia protettiva in carcere.
Helmi Nessibi, 29 anni, è sottoposta a accertamenti per stress eccessivo ed è soggetta a restrizioni del sonno notturno. Anche il procuratore di Ascoli, Umberto Monti, ha firmato l'ordinanza di sepoltura, restituendo la salma alla famiglia Benkharbouch.