MARCELLO IEZZI
Cronaca

Omicidio a San Benedetto del Tronto: caccia all’arma

Come stanno i feriti: uno in carcere, due piantonati in ospedale. E ci sono pure altre denunce. Ieri vertice in Prefettura: ai gestori dei locali sarà chiesta la massima collaborazione e l’invito a chiamare le forze dell’ordine alla prima criticità. Continuano le indagini

Omicidio a San Benedetto del Tronto: caccia all’arma

San Benedetto del Tronto, 18 marzo 2025 – Il primo a varcare la soglia del carcere di Marino del Tronto per l’omicidio di Amir Benkharbouch, il 24enne ucciso nella mattina di domenica sul lungomare di San Benedetto, è stato D.S.F., 20 anni italiano di Giulianova, mentre gli altri due D.R.R. 22 anni di Giulianova nato in Italia da genitori romeni e H. N. 30 anni nato in Italia da genitori marocchini, residente a Grottammare, entrambi feriti nella mattanza di fronte al Kontiki, (locale sotto sequestro preventivo), sono piantonati all’ospedale ‘Madonna del Soccorso’ e saranno condotti in carcere appena dimessi.

Due i ragazzi per ora denunciati in stato di libertà, D. S. 25 anni di Grottammare che si trova ricoverato in prognosi riservata all’ospedale di Ancona e F.S. 30 anni di Monteprandone. Per gli arrestati l’accusa, a vario titolo, è di rissa aggravata, omicidio e tentato omicidio.

La salma di Amir si trova nell’obitorio dell’ospedale di San Benedetto dove, su disposizione dell’autorità giudiziaria sarà eseguita l’autopsia. Le indagini condotte dai carabinieri di San Benedetto ed Ascoli proseguono per fare piena luce sulle persone coinvolte nello scontro fra le due bande. Nonostante i vari tentativi, anche in base al racconto fatto dalle persone coinvolte nella sanguinosa rissa, non è stato possibile trovare l’arma del delitto.

Sulla Fiat Panda del ragazzo morto è stata trovata, tra altro materiale, anche una piccola mannaia da cucina, usata nella maxi rissa e una modica quantità di cocaina. Il giovane era noto alle forze dell’ordine. Insieme al suo amico D.R.R. erano imputati in un processo per tentato omicidio del titolare di un pub di Giulianova, fatto accaduto il 30 agosto del 2023. Entrambi avevano già scontato 14 mesi in carcere e due mesi ai domiciliari. La vittima, che era stata notata sulla scena dell’accoltellamento del ragazzo tunisino avvenuto nel centro di San Benedetto la notte dell’8 febbraio scorso, senza prendervi parte, era colpito dal Daspo urbano nella provincia di Teramo che gli impediva di frequentare locali pubblici.

Ieri mattina ad Ascoli si è riunito il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica durante la quale il prefetto Sante Copponi ha richiesto un elenco dei locali aperti come discoteche per tutto l’anno e di quelli che aprono solo in estate. Ai gestori sarà richiesta la massima collaborazione e l’invito a chiamare le forze dell’ordine alla prima criticità. Copponi ha poi garantito maggiori controlli nei fine settimana. Il sindaco Antonio Spazzafumo ha chiesto un attento monitoraggio ai gruppi di minorenni che talvolta emulano le imprese dei capi banda.