Omicidio Spinetoli, ecco l'identikit del killer dell' ex carabiniere

"Aveva i capelli lunghi". La runner che ha visto morire Antonio Cianfrone : "All’inizio ho pensato a un infarto"

Antonio Cianfrone con la sorella Sandra

Antonio Cianfrone con la sorella Sandra

Ascoli Piceno, 5 giugno 2020 - Si incrociavano quasi tutte le mattine su quella pista ciclabile lungo il Tronto, e si salutavano con un sorriso Antonio Cianfrone e Giuseppina Mascitti. Si conoscevano di vista, come un po’ tutti a Pagliare e li univa la passione per il jogging, ma il destino ha voluto che fosse proprio lei a tenerlo per mano quando ha esalato l’ultimo respiro.

"Era un amico di corsa, veniva tutti i giorni e quando l’ho visto disteso per terra – racconta Giuseppina Mascitti – inizialmente ho pensato ad un infarto. Gli facevo coraggio: dai Antonio che ce la fai!". Ma purtroppo non è stato così, nonostante i soccorsi e l’eliambulanza allertata dal 118. "Solo dopo – racconta ancora la donna – ho notato che aveva del sangue sul collo e a spiegarmi cos’era successo è stata una ragazza ferma a pochi metri. L’ho vista tremare, e con il terrore negli occhi mi ha detto di aver visto l’esecuzione in diretta. Ha notato due persone completamente vestite di nero, con i caschi integrali. Una delle due è uscita dalla vegetazione, in un momento in cui non c’erano altre persone vicino a Cianfrone, mentre l’altra è rimasta vicino alla moto ferma dietro a dei blocchi di cemento. Uno dei due si è avvicinato alla vittima e ha sparato tre colpi. Li ho sentiti pure io, ma non pensavo fossero di arma da fuoco, ma normali rumori della zona. Questa ragazza – ha riferito ancora la teste – mi ha poi detto di aver visto questa persona, giovane, che aveva sparato tornare verso la moto guidata da un altro: poi sono ripartiti".

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Questo il racconto choc della runner di Pagliare che ha visto l’ex carabiniere spegnersi davanti ai suoi occhi. Secondo un’altra testimonianza la persona alla guida della moto in fuga sarebbe di corporatura robusta, con indosso vestiti di colore scuro; sul sedile posteriore una figura più esile, con capelli un po’ lunghi che spuntavano dal casco, a mo’ di codino, tanto da non poter far escludere che potesse trattarsi di una donna. Giuseppina Mascitti si è detta più volte incredula: "Pensavo ce l’avrebbe fatta, invece l’ho visto spirare davanti ai miei occhi. Era un ragazzo solare e molto disponibile, sono dispiaciuta". Ed è a Giuseppina che la famiglia della vittima manda il proprio grazie per essere stata vicino ad Antonio fino al suo ultimo respiro.

Lo ha fatto una delle due sorelle Cianfrone, Sandra, tramite i microfoni di Vera tv, arrivati ieri a Mozzagrogna, nel chietino, paese di origine del l’ex vice comandante dei Carabinieri di Monsampolo del Tronto. La sorella ha raccontato tra l’altro che Antonio andava spesso a correre assieme alla figlia, mentre mercoledì era uscito da solo, nonostante avesse male alla caviglia. Antonio invece, senza saperlo, è andato incontro al proprio triste destino. Un particolare che mette i brividi e fa pensare che chi lo ha ucciso conoscesse molto bene i suoi movimenti.