Omicidio Spinetoli, fermati moglie e marito per la morte di Antonio Cianfrone

I fermati sono Giuseppe Spagnulo, 54 anni, e Francesca Angiulli, 50. Una moto è stata sequestrata nel loro garage e secondo il traffico erano sul luogo del delitto

Antonio Cianfrone

Antonio Cianfrone

Ascoli, 9 giugno 2020 - Due persone, moglie e marito, sono state sottoposte a fermo di polizia giudiziaria nell’ambito dell’inchiesta sull’omicidio premeditato di Antonio Cianfrone, ex carabiniere, ucciso a colpi di pistola la mattina del 3 giugno scorso a Spinetoli. I fermati sono Giuseppe Spagnulo, di 54 anni e sua moglie Francesca Angiulli, di 50 anni.

Aggiornamento "Incastrati dai telefonini"

Spagnuloe la Angiulli sono originari di Taranto, da molti anni residenti a Spinetoli. Sono finiti in carcere, lui a Marino del Tronto, lei a Teramo. Per la Procura sarebbero loro i due killer che quella mattina hanno raggiunto Cianfrone mentre stava correndo, come faceva spesso, lungo la pista ciclopedonale di Spinetoli che si sviluppa parallela al fiume Tronto. Due persone sono state viste in zona e una ragazza ha assistito all'omicidio, vedendo una figura sparare quattro colpi contro la vittima, dirigersi poi verso una moto dove ad attenderla c'era il complice e insieme sono fuggiti via per le vie che incrociano la ciclabile.

Un'altra donna ha riferito di aver visto i due fuggire e ha descritto la persona alla guida della moto come robusta e quella dietro più esile. Ha sospettato che fosse una donna poiché ha visto un ciuffo di capelli spuntare dal casco integrale. In base a queste testimonianze potrebbe essere stata la donna a sparare materialmente. Dall'analisi del traffico telefonico dei cellulari è stata riscontrata la presenza dei coniugi Spagnulo sulla scena del crimine in orario compatibile con l'omicidio. 

 Nei giorni successivi all'omicidio, era stata sequestrata nel garage della loro abitazione una motocicletta. In sella ad una Kawasaky nel 2009 morì il loro figlio maggiore. Il responsabile, un autista delle Poste italiane, è stato condannato e la famiglia risarcita, anche se un'ulteriore richiesta di danni pende in sede civile. Ma Cianfrone non ha comunque mai indagato su quell'incidente mortale