Omicidio stradale, accusati sindaco e consigliere

Il caso a Valle Castallana, la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio

Omicidio stradale, accusati sindaco e consigliere

Omicidio stradale, accusati sindaco e consigliere

La Procura di Ascoli ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Valle Castellana Camillo D’Angelo e per il consigliere comunale Simone Angelini accusati di omicidio stradale in relazione all’incidente avvenuto il 2 agosto del 2022 a Valle Castellana nel quale perse la vita Carlo Angelini di 70 anni. D’Angelo e Angelini riportarono conseguenze molto lievi tanto da rifiutare il trasferimento in ospedale. Per ricostruire la dinamica dell’incidente mortale intervennero i carabinieri della stazione di Valle Castellana che durante le operazioni di soccorso chiusero al traffico il tratto di strada interessato dal sinistro. Secondo quanto accertato, le auto del sindaco D’Angelo e del consigliere comunale Angelini viaggiavano rispettivamente a 92 e 95 chilometri orari in un tratto di strada dove il limite era invece di 30 chilometri all’ora. D’Angelo guidava una Hyundai Kona, Simone Angelini un Bmw 116 e la vittima una Citroen Saxo. Quest’ultimo, viaggiava in direzione Valle Castellana; alla velocità di 98 chilometri orari (ben al di sopra del limite di 30 kmh) effettuò una manovra di sorpasso di una Fiat Panda occupando la semicarreggiata opposta.

Era una manovra vietata da apposita segnaletica orizzontale e verticale poiché il tratto di strada in questione precedeva una curva a sinistra. Carlo Angeletti non ha potuto completare il sorpasso poiché dalla parte opposta sopraggiunsero le vetture di D’Angelo e di Simone Angelini che procedevano entrambe oltre i 90 chilometri all’ora. Secondo la Procura, se avessero rispettato i limiti avrebbero consentito a Carlo Angelini di completare la manovra di sorpasso o comunque avrebbero generato e sprigionato minore energia di deformazione. La vittima ha invece prima impattato col Bmw di Simone Angelini e poi con la Hyundai Kona di D’Angelo. Nell’udienza di ieri si sono costituite le parte civile, assistite dagli avvocati Gramenzi, Furone, Giammarino e Luzi. Oltre all’accusa di omicidio stradale, il pubblico ministero Mara Flaiani ha contestato ai due imputati l’aggravante di aver proceduto ad una velocità superiore di almeno 50 chilometri a quella massima consentita. Una contestazione che complica il quadro accusatorio per i due imputati, visto che comporta la reclusione da 5 a 10 anni. Per dare tempo agli avvocati difensori (Luca Scarpantoni per D’Angelo e Gennaro Lettieri per Simone Angelini) di prendere atto della nuova contestazione il giudice delle udienze preliminari Barbara Caponetti ha rinviato al 27 giugno 2024.

Peppe Ercoli