"Il killer ha vendicato l’oltraggio. E si è fatto aiutare dai familiari"

Omicidio di Martinsicuro, la Procura: "Collegato alla scazzottata"

Roberto Tizi, 35 anni, ucciso sotto casa

Roberto Tizi, 35 anni, ucciso sotto casa

Ascoli Piceno, 13 giugno 2015 - Emergono nuovi particolari sull’omicidio di Roberto Tizi, 35enne oroginario di Petritoli, giustiziato con tre colpi di pistola domenica sera in via Vasco De Gama, nel quartiere Tronto di Martinsicuro. Il Tizi, secondo la ricostruzione fatta dagli investigatori, è stato anche picchiato selvaggiamente, calci e pugni per completare la vera e propria esecuzione in strada, sotto gli occhi della compagna, colpita di striscio da un proiettile a un ginocchio. Tutto questo per lavare l’affronto di un pestaggio di cui Arjan Ziu, 49 anni, albanese, era rimasto vittima qualche ora prima fuori del bar del quartiere e davanti agli occhi di tanti avventori. Un’onta da lavare in fretta e con il sangue.

I dettagli dell’indagine che ha portato all’arresto di 4 persone, Arjan Ziu il giorno dopo l’efferato omicidio e gli altri tre parenti giovedì mattina, sono stati forniti ieri durante la conferenza stampa indetta dal Procuratore della Repubblica di Teramo, Antonio Guerriero, dal sostituto Bruno Auriemma presenti il colonnello dei carabinieri Giovanni Tosti e il maggiore Nazario Giuliani, che dirige il nucleo operativo provinciale. Gli investigatori hanno confermato che l’omicidio di Roberto Tizi è da collegare alla scazzottata che c’era stata domenica pomeriggio davanti al bar, dove Arjan Ziu era stato affrontato e picchiato dal Tizi.

La vendetta è esplosa in tutta la sua ferocia coinvolgendo anche il nucleo familiare. Arjan si è armato di pistola ed è andato ad attendere Tizi sotto casa, che rientrava con la compagna. Appena arrivato gli ha sparato tre colpi che hanno attinto la vittima alla tempia, alla mandibola e sotto l’ascella. Particolari che, a ogni buon conto, dovranno essere confermati dall’autopsia che lunedì sarà eseguita dal medico legale Giuseppe Sciarra. Secondo l’accusa, sul luogo dell’esecuzione erano presenti: il fratello dell’omicida, Mikele Ziu di 52 anni e i nipoti, Rudi e Toni, rispettivamente di 18 e 24 anni.

Alla loro identificazione i carabinieri del reparto operativo di Teramo sono arrivati attraverso una veloce indagine condotta ascoltando alcune testimonianze, compresa quella della compagna che è riuscita a sfuggire all’agguato mortale e dalla visione di immagini registrate da alcune telecamere di sorveglianza della via.

I tre parenti dell’omicida sono accusati di concorso in omicidio volontario con l’aggravante dei futili motivi. Lunedì si svolgerà l’esame autoptico sulla salma di Tizi e dovrà fornire altri elementi e soprattutto avvalorare le ipotesi investigative.