
Una operatrice sanitaria durante il turno
Giornata di attacchi sindacali nei confronti dell’Ast di Ascoli che deve far fronte alle prese di posizione di Cgil e Usb, in relazione alla gestione della sanità pubblica negli ospedali di Ascoli e San Benedetto, sulla quale le organizzazioni dei lavoratori muovono critiche. Da un lato la FP Cgil evidenzia il clamoroso stop della Regione Marche all’Atto Aziendale redatto dall’ex direttrice generale Nicoletta Natalini, definito "vago, lacunoso e incoerente con le linee guida regionali"; dall’altro, la Usb denuncia una grave carenza di operatori sociosanitari nel blocco operatorio dell’ospedale di San Benedetto. Ma andiamo per ordine e cominciamo con la presa di posizione della FP Cgil che ricorda che "la Regione avrebbe bocciato l’Atto Aziendale per carenze strategiche e organizzative". Critiche già sollevate mesi fa dal sindacato, che boccia anche il metodo frettoloso adottato da Natalini per redigere un documento di tale impatto.
"Avevamo presentato emendamenti mai considerati. A distanza di mesi, prendiamo dunque positivamente atto del fatto che la Giunta si sia finalmente accorta della totale incoerenza dell’Atto Aziendale di Ascoli con quanto da essa stessa disposto, rammaricandoci però del fatto che, ancora una volta, il Piceno ha dovuto dimostrare l’irresponsabilità e l’incapacità di chi gestisce la sanità pubblica perché più interessato alla carriera personale che all’efficienza del servizio sanitario territoriale. Solo ora la Regione prende atto dell’inadeguatezza dell’atto, dimostrando quanto da noi denunciato", dichiarano Viola Rossi e Roberto Fioravanti, aggiungendo che "nel solo triennio il comparto ha perso oltre 180 lavoratori, mentre pubblicamente si parlava di potenziamento. Una contraddizione inaccettabile". Parallelamente, l’USB segnala una "situazione insostenibile" nel blocco operatorio di San Benedetto dove, su 12 operatori sociosanitari previsti, ne operano solo due per turno. La centrale di sterilizzazione, denuncia il sindacato, è addirittura priva di OSS. "È inaccettabile che, pur esistendo una graduatoria di concorso, si ricorra a cooperative esterne. Vogliamo assunzioni dirette e strutturali: almeno 12-15 unità subito", afferma Usb dell’Ast di Ascoli, minacciando azioni legali se non arriveranno risposte immediate. Entrambe le sigle, pur con approcci diversi, auspicano un deciso cambio di passo da parte della nuova direzione guidata da Antonello Maraldo, al quale la Cgil riconosce "pragmatismo e capacità di ascolto".