
Dalle turnazioni alle ferie fino ai compensi: la piazza torna ad agitarsi sulle questioni contrattuali dei dipendenti Ast 5, tuttora da risolvere. Più che la piazza, a riempirsi è stato, nella mattinata di ieri, l’ingresso sulla Nazionale del ‘Madonna del Soccorso’, gremito di lavoratori e sindacalisti: a sette giorni di distanza dalla manifestazione di fronte al ‘Mazzoni’ di Ascoli, Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Fials hanno deciso di scendere nuovamente in campo per difendere i diritti di medici e infermieri. Bandiere, cartelloni e il ben noto feretro in cui, simbolicamente, giace la sanità locale: l’armamentario classico delle rappresentanze è stato nuovamente messo a servizio di ben precise rivendicazioni. Una su tutte: l’assenza di provvedimenti volti a dirimere le questioni in sospeso, a un mese e mezzo dall’insediamento di Nicoletta Natalini al vertice Ast. "Riprendiamo la mobilitazione - tuona Viola Rossi (Fp Cgil) - perché riteniamo irricevibili le risposte dateci dall’attuale dirigenza. Non è possibile demandare all’Ast di Ancona la gestione liquidatoria del pregresso: tutte le questioni contrattuali sono appannaggio dell’Ast di pertinenza. A tal proposito rammento che il presidente Francesco Acquaroli, nel presentare il nuovo Piano Sociosanitario, aveva preso degli impegni ben precisi". Le sigle sindacali, nello specifico, protestano per i tanti doppi turni, il lavoro svolto durante il riposo settimanale, la necessità di accreditare agli operatori quanto dovuto per i tempi di vestizione. E ancora, viene ribadito il diritto ad ottenere le progressioni economiche orizzontali 2020-2022, il diritto ad indennità Covid opportunamente quantificate, il riconoscimento dei buoni pasto a tutto il personale, l’erogazione della produttività collettiva 2021 e 2022, il rimborso per le assegnazioni delle sedi lavorative. L’obiettivo dichiarato e ripristinare carichi lavorativi e dotazioni organiche adeguati.
"Sono all’incirca 2.100, i dipendenti di questa Ast che vantano crediti da un minimo di 2.500 a un massimo di 9.000 euro - aggiunge Giorgio Cipollini (Cisl Fp) - E potete immaginare, dati tutti questi problemi, con quale stato d’animo vengano a lavorare. In questa Ast, va ricordato, sono stati aperti sette nuovi servizi, ma senza alcun aumento di risorse. Tenendo presente questo contesto, come si può parlare di personale in esubero? Nel frattempo, si valuta persino l’accorpamento di alcune unità operative, e la sanità privata avanza in maniera preoccupante. Il tutto, nell’assordante silenzio dei sindaci delle maggiori città. Ci saremmo aspettati di vedere Antonio Spazzafumo protestare assieme a noi per questo stato delle cose". "L’insieme delle problematiche che oggi lamentiamo - termina Benito Rossi (Ugl Salute) - si ripercuote sui servizi e quindi sul cittadino".
Giuseppe Di Marco