Ospedale: risonanza magnetica e tac, nuovi macchinari in arrivo

Il primo è già stato acquistato e sostituirà quello operativo da anni, mentre in estate dovrebbe andare in pensione la tomografia assiale computerizzata in servizio al pronto soccorso di San Benedetto

L’ospedale Madonna del Soccorso

L’ospedale Madonna del Soccorso

San Benedetto, 9 febbraio 2016 - Se si parla di radiologia all’ospedale di San Benedetto, molti cittadini drizzeranno le orecchie, sia perché quasi tutti hanno bisogno di questo servizio prima o poi, sia perché di tanto in tanto si sente dire che questo o quel macchinario è fuori servizio a seguito di un eccesso di lavoro, che si tratti di Tac o di risonanza magnetica, per cui il paziente di turno parte o viene mandato in «pellegrinaggio» verso Ascoli, in perfetto spirito «Area vasta», ovvero integrazione dei servizi tra costa e capoluogo, nell’attesa messianica di un ospedale unico di vallata nel quale possano confluire macchinari adeguati al bacino di utenza del Piceno, con relativi flussi turistici e mobilità attiva dal sempre «vicino» Abruzzo. Il tema, inutile ribadirlo, è all’ordine del giorno da molto tempo. E comunque, come tengono a precisare dall’ospedale, le prestazioni vengono erogate sempre, ovvero il paziente viene «preso in carico», e ogni caso gestito, a cominciare dai più urgenti. Sia come sia, per il 2016 si attendono un paio di notizie per la radiologia a San Benedetto: entro l’estate l’entrata in servizio di un nuovo macchinario per la risonanza magnetica, già acquistato, in sostituzione di uno operativo da anni; in secondo luogo, forse, la sostituzione di uno dei due macchinari per la Tac, quello al servizio del pronto soccorso. Il «forse» che accompagna quest’ultima notizia è in effetti più un’impressione soggettiva che circola negli ambienti, che non l’oggetto di un documento già stilato. Ogni anno, in Riviera, si registrano oltre 38 mila accessi al pronto soccorso tra residenti, turisti e cittadini provenienti dall’Abruzzo. Un carico di lavoro che richiederebbe più mezzi e personale, almeno d’estate; e un servizio che non verrebbe meno, verosimilmente, anche in caso di realizzazione di quel miraggio chiamato «ospedale unico di vallata». E se ci sono 38 mila accessi all’anno al pronto soccorso di San Benedetto, gli esami radiologici effettuati complessivamente in Riviera sono quasi 100 mila all’anno, tra necessità dei pazienti ricoverati nei vari reparti e accessi esterni, anche nel corso della notte, ciò che spesso costringe i radiologi della «reperibilità» a lunghi rientri notturni. L’acquisto dei costosi strumenti per Tac e risonanza magnetica è spesso stato possibile, in passato, grazie a donazioni varie. Negli anni ’80 la città arrivò a organizzare una colletta per dotarsi di un primo macchinario. Se oggi c’è un aspetto della sanità al quale è necessario prestare attenzione, i macchinari di radiologia sono quell’aspetto. Proprio sul tema della radiologia, Cittadinanzattiva ha chiesto un incontro alla direttrice dell’Area Vasta 5, Giulietta Capocasa. In particolare, l’associazione chiede l’attivazione di una vera e propria guardia medica radiologica 24 ore su 24, superando in questo modo l’attuale organizzazione, che per la notte prevede invece l’intervento del radiologo solo al bisogno, ovvero come «reperibilità». La guardia medica radiologica, secondo Cittadinanzattiva, sarebbe necessaria per migliorare le prestazioni del pronto soccorso, considerando l’attuale tendenza a ridurre i posti letto e operare secondo nuovi protocolli che – si legge nella lettera alla Capocasa – «impongono costantemente esami radiologici».

Giovanni Desideri