Ascoli, il funerale di Osvaldo Tosti. "Adesso corre nell'alto del cieli"

Oggi pomeriggio a Villa Pigna un corteo di ciclisti e centinaia di persone per salutare l'amico scomparso

Il funerale di Osvaldo Tosti (Foto Labolognese)

Il funerale di Osvaldo Tosti (Foto Labolognese)

Ascoli, 25 luglio 2018 - "Che farà adesso lassù? Si sceglierà una bici e correrà per sempre". Un’immagine felice, quella lanciata da padre Franco oggi pomeriggio per l’ultimo saluto a Osvaldo Tosti, il giovane avvocato che ha perso la vita qualche giorno dopo un tragico incidente. Erano circa le 9 di giovedì quando Osvaldo, durante una delle sue uscite in bici, è stato travolto da un furgone all’Annunziata, sul bivio tra via Ricci e viale della Rimembranza.E' morto poi domenica mattina. Aveva solo 38 anni, Osvaldo, quando è stato investito stava facendo quello che amava: correre in sella alla sua bici.

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Ed è proprio così che hanno voluto ricordarlo i suoi compagni di pedalate, salendo in sella per seguire le spoglie del loro amico in un lungo e coloratissimo corteo funebre a due ruote. Erano circa un centinaio i ciclisti che ieri hanno preso parte all’ultimo viaggio di Osvaldo, pedalando per scortare la sua bara e immaginandolo ancora lì, sorridente e felice di correre accanto a loro. E il traguardo è stata una chiesa affollatissima, quella di San Luca Evangelista a Villa Pigna, dove centinaia di persone si erano disposte a cerchio intorno alla piazza per attendere il feretro. Tra la folla, oltre ai parenti e alla fidanzata affranti dal dolore, c’erano tantissimi amici e conoscenti e anche alcuni rappresentanti della Polizia di Stato, di cui il padre, Walter, faceva parte e che hanno voluto rendere omaggio a Osvaldo offrendogli in dono la maglia gialla del Tour De France: «Carissimo Osvaldo – hanno detto - campione di ciclismo e simpatia, di gentilezza e di amore, a te va in dono questa maglia gialla proveniente da Champs Elysées affinché tu possa spiritualmente indossarla mentre corri insieme agli angeli per le vie celesti del paradiso che il Signore ti ha aperto. Guardaci dall’alto dei cieli e sorreggi la tua famiglia e tutti noi». Ma non si tratta di un addio, perché Osvaldo ci rivedrà, come ha detto anche don Andrea, parroco e ciclista che ha reso omaggio al defunto accanto a don Franco: «Anche io sono un ciclista – ha detto nella sua omelia – e solo chi va in bici può capire il rapporto tra il ciclista e la bicicletta. Osvaldo continua a seminare cose belle e buone in mezzo a noi, e non dobbiamo farle morire. Ha vissuto fino in fondo la sua passione, adesso tocca a noi proseguirla».

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E la porteranno sicuramente avanti i tanti compagni di viaggio di Osvaldo, quelli che sono accorsi pedalando per dirgli arrivederci, e non addio. Sono loro che per bocca di Giulio, uno dei membri della squadra ciclistica di Osvaldo, hanno voluto leggere un ultimo messaggio al loro amico: «Mi ricordo di te, del tuo sorriso aperto e sincero. Abbiamo condiviso momenti di spensierata allegria per raggiungere altissime vette in sella alle nostre biciclette». E adesso Osvaldo ha raggiunto quella più alta, dalla quale continuerà a vegliare su tutti coloro che lo amavano.