Palariviera, si cerca una soluzione per far tornare il cinema in città

Dopo mesi di tira e molla e diffide la società è in attesa di un meeting dopo le divergenze con la passata amministrazione

Palariviera, torna a galla l’ipotesi del lodo arbitrale. La Palacongressi, società che gestisce l’intera struttura di via Aldo Moro, è in attesa di un incontro con il comune per dirimere le divergenze sorte nel corso della precedente amministrazione: potrebbe essere rispolverata l’idea di un arbitrato con cui scogliere la convenzione. Si tratta, al momento, di scenari potenziali ma la società di Fausto Calabresi intende porre fine alla lunga crisi che ha investito il colosso di Porto d’Ascoli circa tre anni fa. Va infatti ricordato che a maggio 2020 il precedente gestore del cinema, Uci Italia, comunicava l’addio a San Benedetto, così come ad altre sale in tutto il Paese. Una vera e propria gatta da pelare, visto che l’immobile era stato scelto dagli altri inquilini proprio per la presenza del grande schermo, che assicurava affluenza giornaliera anche nelle vicine attività. A fine 2020, inoltre, la Palacongressi chiedeva all’amministrazione un confronto per discutere la rimodulazione del piano economico finanziario (pef) per rendere la convenzione adeguata alle sopravvenute esigenze. Il Palariviera, si disse allora, avrebbe dovuto subire interventi di efficientamento energetico, altrimenti sarebbe stato impossibile proporre una nuova gestione cinematografica senza andare incontro a spese enormi. Dopo un tira e molla durato mesi Palacongressi proponeva al comune di modificare la convenzione, prevedendo una gestione diretta dei parcheggi circostanti, nonché la riduzione delle debenze Imu e Tari. Niente di tutto questo veniva concesso, e quindi il privato metteva sul piatto la richiesta di lodo arbitrale. Una procedura che in realtà non veniva avviata e, qualche mese dopo, il civico 124 di viale De Gasperi cambiava amministrazione. A oltre un anno dall’insediamento, però, la Palacongressi non è riuscita a risolvere la questione nemmeno con Spazzafumo: ecco quindi che l’arbitrato potrebbe tornare ad essere una strada percorribile, ma prima le parti tenteranno di risolvere il problema in un faccia a faccia che però, ad oggi, non è ancora stato programmato. In gioco non c’è solo il futuro del cinema di Porto d’Ascoli, fermo da oltre un anno per la sospensione delle attività decisa dalla società di Roma che lo ha gestito da ottobre 2021: il tavolo dovrà partorire risposte sul futuro dei dipendenti e anche degli imprenditori che hanno aperto la propria attività al Palacongressi e che oggi, vista la piega degli eventi, hanno conosciuto una drastica riduzione del volume di affari.