
Banca Intesa ha confermato nei giorni scorsi l’intenzione, annunciata da qualche mese, di lasciare entro l’anno la storica sede di...
Banca Intesa ha confermato nei giorni scorsi l’intenzione, annunciata da qualche mese, di lasciare entro l’anno la storica sede di Palazzo Bazzani, in corso Mazzini. Lo ha confermato ieri il presidente della Fondazione Carisap Maurizio Frascarelli, assicurando che questa decisione non inficerà i buoni rapporti costruiti nel tempo. "Da un lato perdiamo un inquilino, ma dall’altro abbiamo guadagnato un partner che ci sostiene su iniziative importanti. Ricordo – ha detto Frascarelli - che Intesa ha un accordo con noi per mettere risorse nel fondo HSE per sostenere interventi territorio. Per esempio, l’intervento che stiamo valutando di fare a San Benedetto lo faremo con il fondo HSE, avvalendoci anche di queste risorse che metterà Intesa San Paolo". Si guarda dunque avanti alla ricerca di un futuro per l’imponente, storico, immobile. "Stiamo valutando una serie di ipotesi. Se lo riaffitteremo, lo faremo solo per un inquilino autorevole" assicura il presidente della Fondazione. C’è anche un piano b. "Nel caso non dovessimo trovare un inquilino, valuteremo se svolgerci attività noi per il Terzo Settore. Comunque una cosa è certa: Palazzo Bazzani non sarà abbandonato a sé stesso e non ospiterà attività non all’altezza della sua storia". Tra le ipotesi quella che possa trovarvi collocamento la sede ascolana della Soprintendenza Archeologica delle Marche. Banca Intesa è partner della Fondazione del progetto Astra. Riguarda emergenze abitative legate a soggetti che hanno una certa capacità economica individuale, ma che si ritrovano improvvisamente a non riuscire a far fronte alle spese di gestione di affitto di un immobile e subiscono lo sfratto. La Fondazione ha finanziato il progetto, avviato a fine 2024, con 600.000 euro, ai quali si aggiungono 100.000 euro di Banca Intesa.
P. Erc.