Papa Francesco da Fazio, chi sono i pescatori di San Benedetto che ha nominato

In tanti recuperano plastica e rifiuti in fondo al mare: "Il ricordo di Bergoglio ci inorgoglisce". Don Giuseppe Giudici: "L’unione fa la forza"

I pescatori di San Benedetto in udienza dal Papa

I pescatori di San Benedetto in udienza dal Papa

San Benedetto del tronto (Ascoli), 8 febbraio 2022 - Macchie di cielo terso al porto di San Benedetto: nel pomeriggio un breve acquazzone, di quelli primaverili, sporca un po’ il porto, ma poi ci pensa il vento a ripulire tutto. È qui che i pescatori, nel pomeriggio, vengono a passeggiare fra gli ormeggi, fra le funi annodate alle bitte, mentre le barche beccheggiano. Il porto, a modo suo, ringrazia i marinai che puliscono il mare.

E due giorni fa lo ha fatto anche il pontefice, papa Francesco, ospite della trasmissione Che Tempo Che Fa. Tra la crisi mondiale, le guerre, il Santo Padre ha ricordato anche l’impegno della marineria sambenedettese. "I pescatori di San Benedetto del Tronto che sono venuti da me hanno trovato, un anno, non so quante tonnellate di plastica – ha ricordato il papa – Ma erano organizzati e hanno preso ogni rifiuto dal mare per pulirlo, perché sentono che il mare è cosa loro: sono entrati in sintonia con la Terra e l’hanno curata. Buttare via plastica in mare è criminale, perché uccide la biodiversità, uccide la Terra, uccide tutto. Prendersi cura del creato è un’educazione che noi dobbiamo fare".

L’iniziativa, risalente a quasi 3 anni fa, si chiamava ‘A pesca di plastica’. La flotta sambenedettese, da maggio 2019, riportò a riva decine di tonnellate di rifiuti, spazzando i fondali, mettendosi a servizio di una causa più grande. Allora furono quasi tutti, oggi qualcuno di meno, ma l’azione va avanti, e per qualcuno è diventata una missione. "All’inizio partì come un progetto pilota, con 5 o 6 imbarcazioni – ricorda Pietro Ricci – ma arrivammo a 40 quando il governo di permise di portare i rifiuti a terra".

Sotto la massa d’acqua, però, non si celavano solo bottigliette e copertoni. "L’ultima volta mi è capitato di pescare dei palloncini sgonfi. C’era anche un biglietto di auguri ed apparteneva a gente di Rieti. Questo per far capire che in mare si trova di tutto". "Io ho trovato anche una lavatrice – aggiunge Samuele Maurizi – essere ricordati dal papa è un’emozione indescrivibile. Bisogna agire per rendere il mare un posto migliore, perché ci dà da mangiare tutti i giorni".

Ma c’è ancora tanto da fare, e i pescatori lo sanno. "Non dobbiamo assolutamente smettere di pulire il mare – afferma Alessandro Grossi – questo ricordo di papa Francesco mi inorgoglisce come pescatore e come sambenedettese". "Il proverbio dice che l’unione fa la forza, ed è vero – dichiara Don Giuseppe Giudici, coordinatore dell’iniziativa – tutti, fra il comune e le associazioni, hanno dato un contributo importante. E oggi i pescatori continuano, perché sanno che in questo modo consegneranno un mare più pulito ai propri figli".

Anche l’ex sindaco Pasqualino Piunti dedica un ricordo commosso all’evento. "Quella del Papa è stata una bellissima sorpresa – dice l’ex primo cittadino – tra milioni di argomenti ha scelto di rammentare l’esemplare esperienza di San Benedetto. Ricordo quando ci ricevette, il 18 gennaio 2020. È un grande onore, quello attribuito dal pontefice alla nostra marineria, che un’altra volta torna a fare la storia di questa città".