MASSIMILIANO MARIOTTI
Cronaca

Il padre di Giovanni Allevi: “Una vita per la musica, mio figlio si cura con i concerti”

Nazzareno, papà del pianista ascolano: “Quello che ha avuto lo ha costretto a fermarsi per sottoporsi alle dovute cure. La malattia non è stata ancora sconfitta ma c’è stato un miracolo”

Il maestro Nazzareno Allevi al saggio di clarinetto a Porto San Giorgio

Il maestro Nazzareno Allevi al saggio di clarinetto a Porto San Giorgio

Ascoli, 21 giugno 2025 – La musica è vita. La musica è salute. L’esempio fornito da Giovanni Allevi, ormai famoso pianista, compositore, scrittore e direttore d’orchestra, lo hanno potuto ammirare in tutto il mondo. La sua lotta contro la malattia continua, anche e soprattutto attraverso le esibizioni e i concerti che producono all’artista la possibilità di ricevere tutto l’affetto del suo amato pubblico. È questa la vera forza per continuare a vivere di quelle emozioni che soltanto l’armonia dei suoni può infondere. Di certo il genio ascolano oggi è uno dei massimi esponenti della cultura musicale picena. A parlare con noi di tutto questo è stato il papà Nazzareno, anche lui da sempre musicista assieme a sua moglie Fiorella.

Nel 2022 a vostro figlio Giovanni fu diagnosticato un mieloma multiplo, ma dopo un periodo di stop la musica gli ha dato quella forza in più per tornare sul palco e riscuotere il suo meritato successo. Voi genitori come la state vivendo?

“È avvenuto una sorta di miracolo. Lui è stato miracolato. Quello che ha avuto lo ha costretto a fermarsi per sottoporsi alle dovute cure. Oggi la malattia non è stata ancora sconfitta, ma la musica è la sua forza. La musica è vita. Il concerto è la sua salute. Sono queste le cose che gli permettono di trovare grande energia”.

Nel 2024 riprese l’attività musicale salendo sul palco dell’Ariston in occasione del festival di Sanremo. Cosa ha provato assieme a sua moglie?

“Quell’invito è stato davvero importante per ritrovare la fiducia giusta. Era fondamentale ripartire. Lui è salito sul palco tante volte, ma lì è stata un’altra cosa. Amadeus è stato geniale ad invitarlo e lo ringrazieremo sempre. Io e sua mamma siamo felici anche se un po’ di preoccupazione c’è. Ora però sta bene. Tra l’altro ieri si è esibito a Roma alle Terme di Caracalla”.

Quando è nata la sua passione per la musica?

“A 6 anni aveva una sua piccola tastiera. Già a quella piccola età si esibì accompagnando i compagni di classe al concerto di Natale. Studiò pianoforte all’istituto musicale Spontini di Ascoli, poi si è diplomato a Perugia. Successivamente ha saputo conquistare il suo spazio musicale da solo senza l’aiuto di nessuno. Lui ha sempre scritto ed eseguito la sua musica. Siamo fieri di Giovanni”.

Anche lei però ha dedicato un’intera vita alla musica aiutando il movimento musicale cittadino a crescere. Quali esperienze ricorda con maggior piacere?

“Ho diretto per 33 anni la banda di Porto San Giorgio ed è stata una delle cose più gratificanti. Iniziammo che avevamo soltanto pochi elementi che suonavano per professione. Molti lo facevano per hobby. Sapete bene che in un’orchestra ogni singolo fattore deve funzionare alla perfezione. Con tanto lavoro e innumerevoli sacrifici siamo riusciti a creare una realtà che nel tempo poi si è affermata. Sono poi stato 11 anni direttore dell’istituto musicale Spontini. Anche qui sono stati fatti passi da gigante rispetto al passato. Ottenemmo la convenzione con il conservatorio di Pesaro per consentire agli alunni di sostenere gli esami nella nostra sede. Oggi sarebbe importante che l’istituto ottenesse un pareggiamento con i conservatori. Una città come Ascoli lo merita”.

Allo stato attuale come vede il panorama musicale cittadino alla luce anche delle tante iniziative allestite?

“Il movimento ascolano si difende bene a livello nazionale. Abbiamo tante realtà importanti tra scuole e personaggi che forniscono un contributo prezioso. Cito il maestro Ada Gentile e suo marito, oltre a tanti altri artisti di livello alto. La cultura musicale è cresciuta molto nella nostra città. La musica è viva”.