Il Papa alla marineria sambenedettese. "Il vostro lavoro è duro e va valorizzato"

Udienza privata a Roma col Pontefice: "Non perdete mai la speranza, il coraggio non vi manca"

Una giornata speciale per la marineria sambenedettese ricevuta dal Papa

Una giornata speciale per la marineria sambenedettese ricevuta dal Papa

Ascoli Piceno, 19 gennaio 2020 - "Chi è nato sul mare non può sradicare il mare dal suo cuore". È un amore profondo quello che lega i marittimi al loro luogo di lavoro e papa Francesco ha colto in pieno questo aspetto parlando con una delegazione della marineria sambenedettese ieri, in udienza privata, nella sala Clementina al Vaticano. Una sorta di premio per essere stati i protagonisti del progetto ‘A Pesca di plastica’ e per aver iniziato a ripulire i fondali dell’Adriatico, in maniera totalmente gratuita. Una sperimentazione iniziata lo scorso maggio, grazie al progetto europeo Clean Sea Life, e che ha portato a raccogliere e smaltire in maniera idonea oltre 24 tonnellate di rifiuti dal mare, la media di una tonnellata a settimana, soprattutto plastica.

E Bergoglio ha espresso particolare apprezzamento proprio per la bonifica dei fondali dalla plastica. Un gesto concreto con il quale i pescatori locali provano a mettere in pratica quanto suggerito dall’enciclica Laudato sì di papa Francesco sulla cura della casa comune: l’ambiente. Il primo a prendere la parola nell’udienza privata è stato il vescovo di San Benedetto-Ripatransone-Montalto, monsignor Carlo Bresciani, che assieme a don Peppe Giudici ha accompagnato i 70 pescatori a Roma.

Ha ringraziato il Santo Padre per averli ricevuti e ha ricordato quanto sia profondo il rapporto tra questi lavoratori e il mare: "Lo considerano un vero dono di Dio, anche perché è un mare generoso che offre pesce molto buono. E per questo si prendono cura anche della sua salvaguardia". Ma nel suo discorso papa Francesco ha evidenziato un altro aspetto determinante del lavoro dei marittimi: "Lungo la costa delle Marche, voi uscite con il buono e il cattivo tempo per prendere dal mare il necessario per vivere, con tanta passione, tanti sacrifici e anche qualche pericolo. E i vostri cari condividono le difficoltà e la precarietà. Nel progresso che caratterizza la società moderna, il pescatore può talvolta sentirsi tentato dal desiderio di un lavoro sicuro sulla terra ferma".

Ma in realtà tra i vecchi lupi di mare c’erano anche delle nuove leve, come Francesco Papetti, il più giovane del gruppo, con i suoi 19 anni. E un senegalese, Jibril, che nonostante sia di fede musulmana ha voluto stringere la mano al Papa. Bergoglio ha esortato tutti "a non perdere la speranza di fronte agli inconvenienti e alle incertezze che dovete purtroppo affrontare: il coraggio non vi manca! Al tempo stesso, è necessario che sia valorizzato il vostro lavoro, spesso rischioso e duro, sostenendo i vostri diritti e le vostre legittime aspirazioni". Un bel messaggio di incoraggiamento che ha colto l’importanza di quello che i nostri marittimi stanno facendo con l’appoggio del Comune, Capitaneria di porto, Picenambiente e Autorità di sistema portuale del medio Adriatico, rappresentate ieri dal sindaco Pasqualino Piunti, dal comandante Mauro Colarossi, dal presidente Francesco Chincoli e dal presidente Rodolfo Giampieri. Proprio con lui e con Colarossi i maritti mi hanno avuto modo di riparlare del nodo dragaggio, strettamente legato alla sicurezza della navigazione. "Questo richiamo di papa Francesco – spiega Giampieri – ci dà ancora più responsabilità per poter fornire una risposta certa alla marineria sui tempi del dragaggio completo del porto, per il quale abbiamo recuperato assieme alla Regione 1 milione e 700mila euro".