Ascoli, ecco il 'Parco del Calanchi'

'Ridiamo luce a questa perla', associazioni e comitati di cittadini uniti per una nuova sfida: salvare il territorio dei calanchi

In riunione: rappresentanti di associazioni e Comuni nella sala consiliare di Castignano

In riunione: rappresentanti di associazioni e Comuni nella sala consiliare di Castignano

Ascoli, 2 giugno 2018 - Un territorio ferito in cerca di riscatto. Un futuro migliore per la valle del Bretta e per l’area circostante, minacciata dall’emergenza ambientale. È questo il programma lanciato ieri nella Sala Consiliare del Comune di Castignano, dove è stato proposto il progetto per la costituzione del ‘Parco dei Calanchi e del Monte Ascensione’. Un’associazione con questo nome esiste già da tempo, ma la sua attività ha subito una brusca frenata a causa dell’emergenza terremoto. Adesso, però, non c’è freno che tenga: è arrivato il momento di agire. Ad appoggiare l’idea della realizzazione del Parco sono tante associazioni (Cisi, Amici della Bicicletta, Gas Gasper, Acli Terra, Italia Nostra, Lo Castello, Movimento difesa del cittadino, Legambiente, Aigae – Associazione Italiana Guide Ambientali Escursionistiche e Gev Ap – Guardie Ecologiche Provinciali), accanto ai comitati cittadini (Tutela del Bretta, Tutela Colline Picene e Ci Rifiutiamo) che hanno chiamato in causa i sindaci di vari Comuni. A presenziare alla riunione di ieri, sono stati quelli di Castignano, Cossignano, Montefalcone, accanto al sindaco di Ascoli, rappresentato dal presidente del Consiglio Comunale Marco Fioravanti.

Sono queste, per ora, le forze in gioco, pronte a sollecitare altre istituzioni a sostegno di un progetto che, finalmente, potrebbe riscattare un territorio ferito dalla presenza di discariche attive e dismesse. «È arrivato il momento di guardare al futuro – affermano in coro le associazioni – dobbiamo lasciarci il passato alle spalle e lottare affinché la storia combi il suo corso. Solo valorizzando questo territorio potremo evitare che venga deturpato nuovamente. Solo ridando luce a questa perla paesaggistica riusciremo a scoraggiare futuri interventi invasivi e nocivi, come la costruzione di nuove discariche. Nel resto d'Italia e d'Europa, le ricchezze naturalistiche vengono  sfruttate in modo sostenibile, diventando in molti casi anche ricchezze economiche. Noi abbiamo la fortuna di vivere nel bel mezzo di un tesoro paesaggistico, ma abbiamo anche avuto il coraggio di calpestalo senza pietà». Il territorio dei calanchi, infatti, ha subito per anni le conseguenze dovute all’abbancamento dei rifiuti nelle discariche di Relluce, Geta e Ipgi (chiusa da anni, mai bonificata e soggetta a costanti fuoriuscite di percolato). Eppure, quel territorio, è stato da tempo designato ‘Sito di Interesse Comunitario’ (Sic) per la tutela delle specie di flora e fauna selvatiche, nonché ‘Zona di Protezione Speciale’ (Zps) per la conservazione delle specie di uccelli di interesse comunitario.

L’obiettivo – illustrato dal coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Giorgio Marini - è quello di ampliare l’area di protezione, coinvolgendo i comuni di Ascoli, Castignano e Appignano, che hanno tutte le prerogative per rientrarvi. Qui si trovano infatti molte specie protette, sia per quanto riguarda la flora che la fauna (è il caso, ad esempio, del falco pecchiaiolo e del biancone, ma anche dei boschi di frassino maggiore e molto altro ancora). È necessario premere sull’acceleratore per realizzare un progetto che sia in grado di salvaguardare un patrimonio naturalistico inestimabile, che rischia di essere compromesso. Certo, le cicatrici restano, e sono profonde e visibili, ma proprio per questo è doveroso trarre insegnamento dagli errori del passato e attuare una politica previdenziale. «È il momento di invertire la rotta – ha detto il sindaco di Castignano, Fabio Polini – attivando un pensiero positivo e propositivo. Solo con un'azione strutturata e pianificata potremo attingere alle risorse necessarie per trasformare questo sogno in realtà». Adesso è tutto nelle mani delle associazioni e di coloro che vorranno offrire il loro impegno doncreto affinché il territorio dei calanchi non venga abbandonato a sé stesso.